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Decreto elezioni, UPI: “Forti preoccupazioni per emendamento sui consigli provinciali”

“Se venisse accolto l’emendamento al decreto-legge sulle elezioni che introduce lo scioglimento dei consigli provinciali e la mozione di sfiducia al Presidente di Provincia, senza modificare il sistema elettorale delle Province, si aggiungerebbe nuova instabilità ad una situazione già ora critica, a discapito dei cittadini, dei loro diritti, dei servizi essenziali. Siamo molto preoccupati perché ci sembra che, nonostante i tanti proclami, non solo non si portano a termine i tentativi di revisione delle norme sulle Province, ma si ritiene di intervenire in un decreto-legge con norme estemporanee su aspetti ordinamentali, andando tra l’altro contro a quanto più volte ribadito dalla Corte Costituzionale”.

Lo dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, in merito all’emendamento presentato al cosiddetto Decreto Elezioni, che introduce disposizione in materia di decadenza dalla carica del Presidente della Provincia e scioglimento del consiglio provinciale, al vaglio della Commissione Affari costituzionali del Senato.

“Il sistema elettorale delle Province – ha ricordato Gandolfi- presenta molte anomalie, che da anni chiediamo di risolvere, attraverso una revisione complessiva del sistema elettorale che preveda l’elezione diretta degli organi e una durata del mandato di cinque anni analoga a tutte le altre cariche istituzionali. Nelle condizioni in cui siamo, con il Presidente di Provincia che dura in carica quattro anni, e il Consiglio Provinciale che ne dura solo due, non si può introdurre la previsione della mozione di sfiducia. C’è poi un dato politico di fondo: da anni ormai tutti i partiti dichiarano in Parlamento e al Governo che la legge che regola le Province è stato un errore che ha portato all’ indebolimento dei territori. Eppure, tutti i tentativi di riforma, sia parlamentari che governativi, non vanno avanti. Se davvero c’è questa consapevolezza, che si traduca in norme coerenti, in maniera organica e strutturata, come si deve ad una istituzione della Repubblica. Auspichiamo per questo che in Senato si comprendano le ragioni di queste preoccupazioni e che si ritiri l’emendamento”.

 

Decreto elezioni, UPI: “Forti preoccupazioni per emendamento sui consigli provinciali”

“Se venisse accolto l’emendamento al decreto-legge sulle elezioni che introduce lo scioglimento dei consigli provinciali e la mozione di sfiducia al Presidente di Provincia, senza modificare il sistema elettorale delle Province, si aggiungerebbe nuova instabilità ad una situazione già ora critica, a discapito dei cittadini, dei loro diritti, dei servizi essenziali. Siamo molto preoccupati perché ci sembra che, nonostante i tanti proclami, non solo non si portano a termine i tentativi di revisione delle norme sulle Province, ma si ritiene di intervenire in un decreto-legge con norme estemporanee su aspetti ordinamentali, andando tra l’altro contro a quanto più volte ribadito dalla Corte Costituzionale”.

Lo dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, in merito all’emendamento presentato al cosiddetto Decreto Elezioni, che introduce disposizione in materia di decadenza dalla carica del Presidente della Provincia e scioglimento del consiglio provinciale, al vaglio della Commissione Affari costituzionali del Senato.

“Il sistema elettorale delle Province – ha ricordato Gandolfi- presenta molte anomalie, che da anni chiediamo di risolvere, attraverso una revisione complessiva del sistema elettorale che preveda l’elezione diretta degli organi e una durata del mandato di cinque anni analoga a tutte le altre cariche istituzionali. Nelle condizioni in cui siamo, con il Presidente di Provincia che dura in carica quattro anni, e il Consiglio Provinciale che ne dura solo due, non si può introdurre la previsione della mozione di sfiducia. C’è poi un dato politico di fondo: da anni ormai tutti i partiti dichiarano in Parlamento e al Governo che la legge che regola le Province è stato un errore che ha portato all’ indebolimento dei territori. Eppure, tutti i tentativi di riforma, sia parlamentari che governativi, non vanno avanti. Se davvero c’è questa consapevolezza, che si traduca in norme coerenti, in maniera organica e strutturata, come si deve ad una istituzione della Repubblica. Auspichiamo per questo che in Senato si comprendano le ragioni di queste preoccupazioni e che si ritiri l’emendamento”.

 

Gandolfi “Il raccordo tra ANCI UPI e ALI dà forza alle autonomie”

“Comuni, Province e Città metropolitane sono le istituzioni più vicine ai territori e ai cittadini: il raccordo tra le associazioni che le rappresentano, ANCI e UPI insieme ad ALI è indispensabile per assicurare sempre più centralità alle questioni che riguardano le autonomie locali nella dialettica politica nazionale”.

Lo ha detto il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi intervenendo all’Assemblea Nazionale di ALI – Legautonomie. “Ringrazio il Presidente di Ali, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, per il sostegno alle Province che anche in questi giorni ha voluto ribadire. Restituire certezze a queste istituzioni, sia dal punto di vista ordinamentale che delle risorse per i servizi, significa rafforzare i territori e assicurare servizi ai cittadini, soprattutto nelle aree interne e lontano dalle grandi città, diritti essenziali e una amministrazione efficiente. Con ALI e insieme ad ANCI come UPI continueremo a portare avanti la richiesta di avviare una riforma strutturale delle norme di Province ed Enti locali, per mettere gli amministratori locali nelle condizioni di rispondere al meglio al loro servizio”.

Osservatorio atti intimidatori, Province “Azione coordinata per combattere il fenomeno”

“Quando un Sindaco o un Presidente di Provincia subiscono atti intimidatori, ad essere sotto attacco non sono solo loro ma le intere comunità che amministrano. Sono i cittadini e la democrazia a subire le conseguenze di questi atti contro gli amministratori di Province e Comuni. Per questo serve un’azione coordinata tra Stato ed istituzioni locali, per combattere questo fenomeno e garantire la legalità”.

Lo ha detto il Vicepresidente di UPI, Angelo Caruso, Presidente della Provincia dell’Aquila, intervenendo oggi insieme al Presidente della Provincia di Avellino Rizieri Buonopane alla riunione dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori degli enti locali, convocato dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

“Occorre un intervento articolato su più fronti” ha detto il Presidente Caruso.

“Da una parte – ha sottolineato-  è necessario confermare e rafforzare il supporto degli organi di sicurezza. Dall’altra, è indispensabile assicurare le risorse per la prevenzione e il ristoro dei danni agli amministratori. Ma occorre anche contribuire a diffondere una nuova consapevolezza tra i cittadini, anche attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione mirate agli studenti delle scuole secondarie superiori per costruire e promuovere la cultura della legalità”.

Tra le azioni suggerita da UPI al tavolo vi è quella di proteggere le decisioni delle amministrazioni da condizionamenti di ambienti malavitosi, mediante una disciplina che garantisca la libertà di azione degli enti locali.

 

Osservatorio atti intimidatori, Province “Azione coordinata per combattere il fenomeno”

“Quando un Sindaco o un Presidente di Provincia subiscono atti intimidatori, ad essere sotto attacco non sono solo loro ma le intere comunità che amministrano. Sono i cittadini e la democrazia a subire le conseguenze di questi atti contro gli amministratori di Province e Comuni. Per questo serve un’azione coordinata tra Stato ed istituzioni locali, per combattere questo fenomeno e garantire la legalità”.

Lo ha detto il Vicepresidente di UPI, Angelo Caruso, Presidente della Provincia dell’Aquila, intervenendo oggi insieme al Presidente della Provincia di Avellino Rizieri Buonopane alla riunione dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori degli enti locali, convocato dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

“Occorre un intervento articolato su più fronti” ha detto il Presidente Caruso.

“Da una parte – ha sottolineato-  è necessario confermare e rafforzare il supporto degli organi di sicurezza. Dall’altra, è indispensabile assicurare le risorse per la prevenzione e il ristoro dei danni agli amministratori. Ma occorre anche contribuire a diffondere una nuova consapevolezza tra i cittadini, anche attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione mirate agli studenti delle scuole secondarie superiori per costruire e promuovere la cultura della legalità”.

Tra le azioni suggerita da UPI al tavolo vi è quella di proteggere le decisioni delle amministrazioni da condizionamenti di ambienti malavitosi, mediante una disciplina che garantisca la libertà di azione degli enti locali.

 

PA: I Presidenti di ANCI e UPI scrivono al Ministro Zangrillo

Riduzione del numero di candidati ai concorsi banditi dagli Enti locali, crescente numero di vincitori di concorso che rinunciano all’assunzione, continuo esodo del personale di ruolo verso altre amministrazioni mediante i processi mobilità, difficoltà di attivare adeguati strumenti di welfare aziendale a normativa vigente: sono questi i segnali di una crisi che affligge i Comuni, le Province e le Città metropolitane, sempre più in affanno per mancanza di personale.
Lo scrivono in una lettera indirizzata al Ministro della PA, Paolo Zangrillo, il Presidente di ANCI, Gaetano Manfredi, e il Presidente di UPI, Pasquale Gandolfi.
“La principale causa della ridotta capacità attrattiva dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane rispetto alle altre PA– scrivono Manfredi e Gandolfi – risiede in un livello retributivo complessivo minore, anche a fronte di maggiori responsabilità ed incombenze, una circostanza aggravata “da norme destinate ad aumentare il gap di competitività degli Enti locali nei confronti dei Ministeri, come quella che consente il superamento dei limiti ai trattamenti economici accessori solo per dirigenti e dipendenti ministeriali”.
Per questo il Presidente di Anci e il Presidente di UPI chiedono al Ministro Zangrillo di “avviare una riflessione insieme al fine di individuare possibili soluzioni, a partire dall’estensione anche agli Enti locali della misura sul superamento dei limiti che bloccano i Fondi al valore del 2016 e dalla previsione di risorse statali dedicate”.

Nel Link, la lettera inviata lettera anci upi – ministro Zangrillo

Province, Gandolfi: “Governo e Parlamento facciano sintesi sulla riforma. Non solo elezioni, ma anche risorse’

“Quello che chiediamo è di non arrivare a chiudere una riforma delle Province che intervenga solo sulle elezioni , senza assicurare le risorse per i servizi ai cittadini, perché così l’intervento sarebbe molto limitato. Anche perché con la gestione del PNRR abbiamo dimostrato che quando le risorse arrivano a livello provinciale , siamo in grado di esercitare con efficienza le nostre funzioni” lo ha detto il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, intervenendo al Convegno promosso da UPI insieme alla Province di Monza Brianza sula riforma delle Province “Crediamo sia fondamentale che il Governo e il Parlamento facciano sintesi delle diverse posizioni politiche e prendano posizione: la riforma delle Province sì può’ fare attraverso il TUEL, anche se i tempi sono ormai molto al limite, o attraverso il Disegno di legge fermo da due anni in Senato. I numeri in Parlamento ci sono. L’importante è che qualunque intervento metta al primo posto l’interesse dei cittadini. Possiamo ancora fare la migliore riforma possibile – ha aggiunto – noi come UPI siamo pronti a dare un contributo fattivo. Chiediamo anche alle Regioni di fare la loro parte: – ha poi concluso Gandolfi . Come UPI abbiamo definito una proposta di legge regionale che potrebbe essere adottata da subito dalle Regioni, anche in assenza della riforma nazionale. Non è una strada per bypassare la rifprma, ma di certo è un modo per iniziare. Le Regopni possono restituire alle Province funzioni e risorse”.

L’evento è stato organizzato da Provincia di Monza e della Brianza, Unione Province Italiane e Unione Province Lombarde in collaborazione con Regione Lombardia.

Il Presidente della Provincia MB, Luca Santambrogio, ha commentato:

“Se c’è una cosa che le Province lombarde hanno dimostrato in questi 11 anni di Delrio è la loro profonda resilienza, una capacità che sicuramente è stata favorita dall’approccio lungimirante di Regione Lombardia nel mantenere in capo alle Province alcune deleghe importanti, come quelle su lavoro e istruzione, ma che le Province stesse hanno saputo tirare fuori nel momento in cui è stato il territorio a chiedere un aiuto, con i Comuni e gli altri enti in equilibrio precario fra tagli al bilancio e mancanza di personale qualificato. Qui è entrata in gioco la Provincia, che è stata capace di farsi casa dei Comuni. Porto l’esempio della Stazione Unica Appaltante di Provincia MB e Città Metropolitana di Milano, che solo nel 2025 gestirà circa 700 milioni di euro di appalti pubblici, per non parlare della Centrale Unica dei Concorsi, l’Ufficio Provvedimenti Disciplinari, le offerte di formazione per il personale degli enti e per chi si appresta a partecipare ai concorsi pubblici, e molti altri servizi che solo la Provincia, in quanto ente intermedio, ha saputo fornire con certezza e professionalità, ottimizzando le proprie scarse risorse e personale. Proprio per questo motivo, possiamo sostenere con certezza che, se la tanto agognata riforma avvenisse già domani, le Province lombarde sarebbero già pronte a rispondere alla chiamata. Il mio augurio è che questo modello possa essere di esempio per il resto del Paese non da quando la riforma vedrà la luce, ma da oggi”.

 

Guarad qui la diretta dell’evento https://www.provincia.mb.it/novita/archivio/La-riforma-delle-Province-e-il-modello-lombardo-00001/

Province, Gandolfi: “Governo e Parlamento facciano sintesi sulla riforma. Non solo elezioni, ma anche risorse’

“Quello che chiediamo è di non arrivare a chiudere una riforma delle Province che intervenga solo sulle elezioni , senza assicurare le risorse per i servizi ai cittadini, perché così l’intervento sarebbe molto limitato. Anche perché con la gestione del PNRR abbiamo dimostrato che quando le risorse arrivano a livello provinciale , siamo in grado di esercitare con efficienza le nostre funzioni” lo ha detto il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, intervenendo al Convegno promosso da UPI insieme alla Province di Monza Brianza sula riforma delle Province “Crediamo sia fondamentale che il Governo e il Parlamento facciano sintesi delle diverse posizioni politiche e prendano posizione: la riforma delle Province sì può’ fare attraverso il TUEL, anche se i tempi sono ormai molto al limite, o attraverso il Disegno di legge fermo da due anni in Senato. I numeri in Parlamento ci sono. L’importante è che qualunque intervento metta al primo posto l’interesse dei cittadini. Possiamo ancora fare la migliore riforma possibile – ha aggiunto – noi come UPI siamo pronti a dare un contributo fattivo. Chiediamo anche alle Regioni di fare la loro parte: – ha poi concluso Gandolfi . Come UPI abbiamo definito una proposta di legge regionale che potrebbe essere adottata da subito dalle Regioni, anche in assenza della riforma nazionale. Non è una strada per bypassare la rifprma, ma di certo è un modo per iniziare. Le Regopni possono restituire alle Province funzioni e risorse”.

L’evento è stato organizzato da Provincia di Monza e della Brianza, Unione Province Italiane e Unione Province Lombarde in collaborazione con Regione Lombardia.

Il Presidente della Provincia MB, Luca Santambrogio, ha commentato:

“Se c’è una cosa che le Province lombarde hanno dimostrato in questi 11 anni di Delrio è la loro profonda resilienza, una capacità che sicuramente è stata favorita dall’approccio lungimirante di Regione Lombardia nel mantenere in capo alle Province alcune deleghe importanti, come quelle su lavoro e istruzione, ma che le Province stesse hanno saputo tirare fuori nel momento in cui è stato il territorio a chiedere un aiuto, con i Comuni e gli altri enti in equilibrio precario fra tagli al bilancio e mancanza di personale qualificato. Qui è entrata in gioco la Provincia, che è stata capace di farsi casa dei Comuni. Porto l’esempio della Stazione Unica Appaltante di Provincia MB e Città Metropolitana di Milano, che solo nel 2025 gestirà circa 700 milioni di euro di appalti pubblici, per non parlare della Centrale Unica dei Concorsi, l’Ufficio Provvedimenti Disciplinari, le offerte di formazione per il personale degli enti e per chi si appresta a partecipare ai concorsi pubblici, e molti altri servizi che solo la Provincia, in quanto ente intermedio, ha saputo fornire con certezza e professionalità, ottimizzando le proprie scarse risorse e personale. Proprio per questo motivo, possiamo sostenere con certezza che, se la tanto agognata riforma avvenisse già domani, le Province lombarde sarebbero già pronte a rispondere alla chiamata. Il mio augurio è che questo modello possa essere di esempio per il resto del Paese non da quando la riforma vedrà la luce, ma da oggi”.

 

Guarad qui la diretta dell’evento https://www.provincia.mb.it/novita/archivio/La-riforma-delle-Province-e-il-modello-lombardo-00001/

Al via la seconda edizione dell’iniziativa GameUPI

Promuovere lo sport come strumento di crescita psico-fisica e di inclusione sociale, diffondere stili di vita sani; contrastare la dispersione scolastica e promuovere l’educazione civica, l’impegno sociale, l’orientamento personale e professionale per favorire l’occupazione giovanile; costruire reti territoriali tra Province, associazioni sportive, scuole e servizi giovanili per condividere esperienze e competenze.

Sono questi gli obiettivi di GameUPI, l’iniziativa promossa dall’Unione delle Province d’Italia grazie al Fondo del Dipartimento delle Politiche giovanili, che dopo il successo dello scorso anno arriva alla seconda edizione.

Venti Province interessate, per un finanziamento di oltre 2 milioni di euro, che permetterà la realizzazione di centinaia di iniziative su tutto il territorio, il coinvolgimento di decine di migliaia di ragazzi e ragazze dai 14 anni in su, in un’alleanza virtuosa tra istituzioni, scuole, associazioni sportive e del volontariato, imprese e mondo del lavoro, al fianco dei giovani.

“I progetti delle Province sono entusiasmanti – commenta il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi – sono certo che potranno incidere sulla vita dei tantissimi ragazzi e ragazze che coinvolgeremo. C’è poi un valore aggiunto: l’iniziativa mette in sinergia i progetti delle Province con quelli già finanziati a livello nazionale Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile, Spazi Civici di Comunità – Play District e Progetto RETE, che perseguono proprio questi obiettivi. Un modo efficace che ci permette di fare squadra con il lavoro del Ministro dello Sport Andrea Abodi e di moltiplicare gli effetti e potenziare i risultati sia a livello nazionale che locale”.

 

Intelligenza Artificiale e pubblica amministrazione: il dibattito promosso da UPI e LUMSA

Una giornata di studio per riflettere sull’impatto dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione e per proseguire nell’impegno dell’UPI a disegnare un nuovo modello di Provincia, nella quale le funzioni di raccolta ed elaborazione dati sono centrali per la programmazione dello sviluppo territoriale.

E’ stato questo il tema centrale di “Provinc-IA. Le istituzioni locali nell’era dell’Intelligenza Artificiale” organizzato dall’ Unione delle Province d’Italia in collaborazione con Università LUMSA e Centro di Ricerca “Leopoldo Elia” (CREL), nell’ambito delle iniziative di “Province&Comuni”, il progetto promosso dall’UPI nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale e del Programma Operativo Complementare (POC) al PON GOV 2014-2020 del Dipartimento della Funzione Pubblica.

L’evento, che ha voluto fare il punto sull’utilizzo delle tecnologie dell’informazione nelle pubbliche amministrazioni locali e, in particolare, sulle strategie di digitalizzazione e di utilizzo dell’IA delle Province, è stato aperto dall’intervento del Magnifico Rettore della LUMSA Prof. Francesco Bonini, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra la LUMSA e le Province sull’innovazione nelle PA locali.

“Occorre ricostruire un profilo organizzativo efficace delle Province – ha detto il Direttore di UPI Piero Antonelli nel suo intervento introduttivo. Occasioni di riflessione come quella di oggi ci aiutano a disegnare nuove visioni: dobbiamo proiettare le Province verso il futuro” ha poi aggiunto.

QUI le slide dell’intervento del Direttore Piero Antonelli Le prospettive istituzionali delle nuove Province

“Il Dipartimento della Funzione Pubblica continua a credere al ruolo delle Province come garante della coesione territoriale – ha detto Paolo Vicchiarello, Capo Dipartimento della Funzione Pubblica, richiamando le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolineando poi il valore del progetto Province&Comuni e della piattaforma PI-CO come strumento di scambio di conoscenza, di crescita formativa e di costruzione di modelli di eccellenza e di buone pratiche.

Il prof. Alessandro Natalini (direttore CREL) nella sua relazione ha invece evidenziato l’opportunità di collegare la formazione universitaria con le nuove amministrazioni con i tirocini e di dottorati di ricerca, per alimentare il dibattito pubblico sulle riforme amministrative con analisi e proposte scientificamente fondate. (qui le slide del Prof. Natalini Universita e UPI per la PA)

A completare le relazioni introduttive vi è stato un illuminante intervento di padre Riccardo Lufrani (Università LUMSA) su Intelligenza artificiale ed evoluzione dei sistemi sociali ed istituzionali.

I lavori sono poi proseguiti con tre sessioni di studio –  Istituzionale; Statistica; Innovazione – a cui hanno preso parte esperti, accademici e dirigenti di istituzioni locali.

A chiudere la giornata di studo gli interventi di Fatima Farina (Università di Urbino) e di Paola Carrozzi (dirigente della Citta Metropolitana di Roma Capitale) in ricordo di Teresa Ammendola, sociologa già responsabile dell’Ufficio Statistica della Città Metropolitana di Roma Capitale.

A questo link, tutte le relazioni bit.ly/IAePubblicaAmministrazione

Link alla registrazione dell’evento https://www.youtube.com/watch?v=OJtK70OmkAo

 

Al via la seconda edizione dell’iniziativa GameUPI

Promuovere lo sport come strumento di crescita psico-fisica e di inclusione sociale, diffondere stili di vita sani; contrastare la dispersione scolastica e promuovere l’educazione civica, l’impegno sociale, l’orientamento personale e professionale per favorire l’occupazione giovanile; costruire reti territoriali tra Province, associazioni sportive, scuole e servizi giovanili per condividere esperienze e competenze.

Sono questi gli obiettivi di GameUPI, l’iniziativa promossa dall’Unione delle Province d’Italia grazie al Fondo del Dipartimento delle Politiche giovanili, che dopo il successo dello scorso anno arriva alla seconda edizione.

Venti Province interessate, per un finanziamento di oltre 2 milioni di euro, che permetterà la realizzazione di centinaia di iniziative su tutto il territorio, il coinvolgimento di decine di migliaia di ragazzi e ragazze dai 14 anni in su, in un’alleanza virtuosa tra istituzioni, scuole, associazioni sportive e del volontariato, imprese e mondo del lavoro, al fianco dei giovani.

“I progetti delle Province sono entusiasmanti – commenta il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi – sono certo che potranno incidere sulla vita dei tantissimi ragazzi e ragazze che coinvolgeremo. C’è poi un valore aggiunto: l’iniziativa mette in sinergia i progetti delle Province con quelli già finanziati a livello nazionale Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile, Spazi Civici di Comunità – Play District e Progetto RETE, che perseguono proprio questi obiettivi. Un modo efficace che ci permette di fare squadra con il lavoro del Ministro dello Sport Andrea Abodi e di moltiplicare gli effetti e potenziare i risultati sia a livello nazionale che locale”.

 

Intelligenza Artificiale e pubblica amministrazione: il dibattito promosso da UPI e LUMSA

Una giornata di studio per riflettere sull’impatto dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione e per proseguire nell’impegno dell’UPI a disegnare un nuovo modello di Provincia, nella quale le funzioni di raccolta ed elaborazione dati sono centrali per la programmazione dello sviluppo territoriale.

E’ stato questo il tema centrale di “Provinc-IA. Le istituzioni locali nell’era dell’Intelligenza Artificiale” organizzato dall’ Unione delle Province d’Italia in collaborazione con Università LUMSA e Centro di Ricerca “Leopoldo Elia” (CREL), nell’ambito delle iniziative di “Province&Comuni”, il progetto promosso dall’UPI nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale e del Programma Operativo Complementare (POC) al PON GOV 2014-2020 del Dipartimento della Funzione Pubblica.

L’evento, che ha voluto fare il punto sull’utilizzo delle tecnologie dell’informazione nelle pubbliche amministrazioni locali e, in particolare, sulle strategie di digitalizzazione e di utilizzo dell’IA delle Province, è stato aperto dall’intervento del Magnifico Rettore della LUMSA Prof. Francesco Bonini, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra la LUMSA e le Province sull’innovazione nelle PA locali.

“Occorre ricostruire un profilo organizzativo efficace delle Province – ha detto il Direttore di UPI Piero Antonelli nel suo intervento introduttivo. Occasioni di riflessione come quella di oggi ci aiutano a disegnare nuove visioni: dobbiamo proiettare le Province verso il futuro” ha poi aggiunto.

QUI le slide dell’intervento del Direttore Piero Antonelli Le prospettive istituzionali delle nuove Province

“Il Dipartimento della Funzione Pubblica continua a credere al ruolo delle Province come garante della coesione territoriale – ha detto Paolo Vicchiarello, Capo Dipartimento della Funzione Pubblica, richiamando le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolineando poi il valore del progetto Province&Comuni e della piattaforma PI-CO come strumento di scambio di conoscenza, di crescita formativa e di costruzione di modelli di eccellenza e di buone pratiche.

Il prof. Alessandro Natalini (direttore CREL) nella sua relazione ha invece evidenziato l’opportunità di collegare la formazione universitaria con le nuove amministrazioni con i tirocini e di dottorati di ricerca, per alimentare il dibattito pubblico sulle riforme amministrative con analisi e proposte scientificamente fondate. (qui le slide del Prof. Natalini Universita e UPI per la PA)

A completare le relazioni introduttive vi è stato un illuminante intervento di padre Riccardo Lufrani (Università LUMSA) su Intelligenza artificiale ed evoluzione dei sistemi sociali ed istituzionali.

I lavori sono poi proseguiti con tre sessioni di studio –  Istituzionale; Statistica; Innovazione – a cui hanno preso parte esperti, accademici e dirigenti di istituzioni locali.

A chiudere la giornata di studo gli interventi di Fatima Farina (Università di Urbino) e di Paola Carrozzi (dirigente della Citta Metropolitana di Roma Capitale) in ricordo di Teresa Ammendola, sociologa già responsabile dell’Ufficio Statistica della Città Metropolitana di Roma Capitale.

A questo link, tutte le relazioni bit.ly/IAePubblicaAmministrazione

Link alla registrazione dell’evento https://www.youtube.com/watch?v=OJtK70OmkAo

 

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