L’Ufficio Statistica della Provincia di Cremona ha pubblicato la sesta edizione del Rapporto “Il benessere equo e sostenibile nella provincia di Cremona – edizione 2021”, realizzato in
stretta sinergia con Cuspi, Upi e Istat, che misurare il benessere a livello provinciale, attraverso il calcolo di 75 indicatori territoriali di sviluppo sostenibile suddivisi in 11 dimensioni (salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi).
“L’analisi ed il raffronto fra dati multisettoriali, che riguardano il nostro territorio provinciale, è fondamentale per fornire non solo un quadro esatto dell’andamento di tali indicatori, ma
per delineare una strategia di sviluppo a medio -lungo termine ed affrontare, numeri alla mano, aspetti critici che ineriscono la vita delle nostre comunità” – ha precisato il Presidente della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni – Inoltre, questo Rapporto è, sotto alcuni aspetti, diverso dai precedenti perché riporta i dati dell’anno 2020, primo anno della pandemia da Covid-19, che segna l’inizio di una fase storica all’insegna dell’eccezionalità e dell’emergenza e che induce una maggiore consapevolezza dell’entità dei problemi da risolvere e delle priorità da affrontare. L’emergenza sanitaria e la conseguente stagnazione economica, hanno fatto emergere nuove dimensioni del bisogno e hanno approfondito le disuguaglianze e gli squilibri, sociali e territoriali”.
Una sfida temibile e dall’esito non scontato, non solo per gli organi di governo a tutti i livelli, ma anche, inevitabilmente, per chi ha il compito di restituire con la maggiore aderenza, un quadro affidabile del “benessere e sostenibilità” di una società o di una comunità locale, proprio al momento in cui la stessa parola “benessere” sembra, quantomeno del tutto inappropriata. Questo brusco cambiamento del contesto, ha reso indispensabile l’ampliamento e la revisione degli indicatori del BES, oggi più sensibili e aderenti alle condizioni sociali, che consente di agganciare in modo coerente e omogeneo i temi dell’emergenza con i temi della ripresa, pensando in particolare alle opportunità legate al programma NextGenerationEU, non solo in termini di rilancio dell’economia, ma anche di raggiungimento di una società più equa, che dia senso pieno e non retorico alla stessa definizione di BES. Questo vasto patrimonio informativo rappresenta una risorsa utile ai decisori pubblici per favorire azioni politiche informate, prendere decisioni e valutarne successivamente i risultati”.