“Condividiamo e apprezziamo la proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di definire, Governo, Regioni, Province e Città metropolitane, un protocollo nazionale che sia da guida per la riapertura delle scuole superiori in presenza a partire dal 7 gennaio. Si tratta di un obiettivo prioritario che dobbiamo centrare tutti insieme, per restituire ai 2 milioni e mezzo di studenti la possibilità di ritornare piano piano alla normalità della didattica”.
E’ il commento del rappresentante UPI Luca Menesini in merito alla proposta avanzata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della riunione nella quale si sta discutendo del nuovo DPCM insieme a Regioni e Comuni.
“Quanto al DPCM – ha detto Menesini intervenendo al tavolo – apprezziamo che il Governo abbia accolto la nostra proposta di riaprire in maniera graduale le scuole superiori. Il 7 gennaio le scuole saranno pronte ad accogliere i 2 milioni e mezzo di studenti medi in presenza in sicurezza”.
“Durante l’estate – ha detto Menesini al Presidente Conte – le Province hanno fatto un grande lavoro con investimenti di edilizia leggera o affittando spazi attrezzature, per rendere le scuole in sicurezza in linea con le richieste del CTS e del Governo. La riapertura in presenza dal 7 gennaio al 50% è una misura di equilibrio che ci permette di tenere insieme le esigenze di salute con le necessità di socialità e didattica che devono essere considerate una priorità. Troviamo positiva l’istituzione del tavolo di coordinamento ed è corretto che sia a livello provinciale: è la situazione ideale per le scuole superiori perché ci sono grandi differenze tra le grandi città e le piccole e a livello provinciale riusciamo a risolvere meglio le criticità. Certo, serve la massima collaborazione tra istituzioni per trovare le soluzioni più utili, per questo auspichiamo che i tavoli si aprano subito, già dai prossimi giorni, per riuscire a risolvere con anticipo i problemi che potrebbero ostacolare la ripresa a gennaio.
“Quanto poi alle chiusure agli spostamenti previste in ambito comunale – ha sottolineato il rappresentante dell’UPI rivolgendosi al Presidente Conte – meglio sarebbe anche in questo caso la dimensione provinciale: l’Italia ha oltre 8.000 Comuni, molto diversi. La dimensione territoriale aiuta chi vive nei tanti comuni piccoli e piccolissimi”.
Redattore: Barbara Perluigi