Con 980 metri cubi di prelievo di acqua annuo pro capite, l’Italia è la prima consumatrice d’acqua in Europa, terza al mondo dopo USA e Canada. Un dato che pone il Paese tra i primi posti nella classifica dei “cattivi” in quanto a sprechi ed errato utilizzo di una risorsa che è stata dichiara dall’ONU “bene comune di tutta l’umanità”.
Per trovare strumenti immediati di risposta ad una gestione sbagliata, che rischia di compromettere l’equilibrio idrico della Penisola, l’UPI e la Legambiente hanno promosso una iniziativa che vedrà coinvolti, a partire da domani quasi il 70% delle Province italiane, che organizzeranno, incontri, convegni, manifestazioni e soprattutto riunioni di Consiglio aperte ai cittadini, alle associazioni ambientaliste, agli esperti del settore.”La massiccia adesione alla giornata di mobilitazione – dichiara il Presidente dell’Upi Lorenzo Ria – dimostra una volta di più l’impegno concreto manifestato dalle Province nell’adottare una politica del territorio fortemente ispirata ai principi della sostenibilità, per la tutela dell’acqua e dell’ambiente in generale. L’acqua – prosegue Ria – è una risorsa di tutti, un bene comune dell’umanità, ma è un bene vulnerabile, non è illimitato, e gli sprechi e gli utilizzi sconsiderati rischiano di comprometterne l’uso futuro.
Un rischio da cui l’Italia non può considerarsi estranea. Lo dimostra il crescente fenomeno di desertificazione a cui il sud del nostro Paese sembra ormai condannato, e il riproporsi, ad ogni avvio di estate, della crisi idrica nel Mezzogiorno a tutto danno dei cittadini e dell’economia agricola locale e nazionale. E non è un buon segnale se, come ci dice l’Istat, nel 2003, quasi 50 cittadini su cento non possono ancora bere acqua potabile dai loro rubinetti.
Allora – sottolinea il Presidente dell’UPI – è necessario riprendere il filo della programmazione, tornare al territorio, avviare una pianificazione coordinata, ricostruire un sistema di distribuzione delle acque moderno, adeguato, in grado di evitare tutti quegli sprechi che oggi fanno perdere per strada metri cubi di acqua preziosa. Per difendere l’acqua è necessario tutelare i bacini idrici, regolamentare l’utilizzo delle risorse, adottare tutti quegli strumenti in grado di pianificare, nel rispetto dell’ambiente, lo sviluppo locale. E’ questo – conclude Lorenzo Ria – il messaggio che domani i Consigli provinciali lanceranno al Governo e ai cittadini, ribadendo che le Province sono, e si sentono, in prima fila nella tutela dell’ambiente e nella gestione del territorio.”
Roma, 4 giugno 2003