Si dà ormai per certo che allo studio del governo ci sia la modifica all’imposta provinciale di trascrizione dei veicoli (IPT). Ma una modifica all’IPT, in particolare la riduzione ad una quota fissa di € 50 (o addirittura la sua abolizione), indipendentemente dai riflessi sul mercato automobilistico, risulterebbe fortemente dannosa per le Province – per le quali a tutt’oggi è la seconda entrata per importanza e volume – qualora il gettito non venisse adeguatamente coperto da un’altra e diversa entrata tributaria.
E allora il governo non può solo limitarsi a tagliare risorse: per questo chiediamo che l’eventuale modifica all’IPT venga compensata mediante la definizione di una compartecipazione provinciale all’IRPEF oppure con nuove entrate tributarie escludendo qualsiasi forma di assegnazione di trasferimenti statali aggiuntivi.
Chiediamo infine che l’eventuale compartecipazione all’IRPEF o l’assegnazione di una diversa entrata tributaria sia effettuata tenendo conto delle attuali modalità di riscossione dell’IPT, della sua flessibilità e discrezionalità in ordine alla fissazione delle tariffe nonché della costante liquidità che crea presso le Tesoreria delle Province.