La riforma del titolo V, parte II, della Costituzione ha avuto l’ambizioso obiettivo di dare un ruolo istituzionale a tutte le autonomie territoriali al di là della puntuale ripartizione delle competenze legislative e amministrative. Tale obiettivo non si può raggiungere senza una continua e sostanziale collaborazione leale tra i diversi licvelli istituzionali. Per questo occorre riprendere il cammino unitario tra le associazioni degli enti territoriali, superando lo scollamento e l’incomunicabilità. Una Repubblica fondata sull’autonomia e sul federalismo, infatti, si basa sull’interdipendenza di tutti i soggetti che la costituiscono.
Rispetto alla riforma costituzionale oggi propostta dal Governo, condividiamo l’obiettivo di superare il bicameralismo paritario. E’ però inaccettabile cambiare la denominazione del Senato in Senato federale senza rivedere la sostanza di questa Camera, che deve essere veramente rappresentativa delle autonomie territoriali. Non è cambiando le etichette che si fanno le riforme.