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“Senza bicameralina non c’è federalismo ”

“Senza bicameralina non c’è federalismo ”

News    5/02/2004

La proposta di Senato federale in discussione in  Parlamento continua ad essere assolutamente inaccettabile, perché esclude la rappresentanza di Province e Comuni, e assegna alla nuova Camera un ruolo e funzioni tutt’altro che federali.
La riforma, poi, si muove su un piano squisitamente politico, che non lascia prevedere una conclusione del suo iter a breve termine, né tanto meno la possibilità, per gli Enti locali, di partecipare attivamente ad un dibattito che invece li riguarda da vicino.
Per questo l’Unione delle Province d’Italia ha deciso di lanciare un appello a tutte le forze politiche in Parlamento, perché, quanto meno, si dia seguito a quella che, ad oggi, resta l’unica riforma costituzionale in grado di interpretare gli interessi di tutti i  livelli territoriali: l’integrazione della Commissione Bicamerale per le questioni regionali con i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni.
“Lo chiediamo – sottolinea il Presidente dell’UPI, Lorenzo Ria – perché è assurdo che non sia riusciti ancora a dare corso ad una riforma prevista da una norma approvata ormai da più di due anni.
Noi riteniamo che il Parlamento abbia volutamente  ‘scordato’ ed accantonato questa norma, che avrebbe potuto davvero dare l’avvio al processo federale, preferendo invece un percorso tortuoso, poco sereno, costellato da continui veti politici, dal quale le Autonomie sono state, e continuano ad essere, tenute a debita distanza.
Per questo ribadiamo a tutte le forze politiche che, stante la qualità e i toni assunti dal dibattito sulla nuova Costituzione, l’ingresso di Regioni, Province e Comuni nella  Bicameralina ci sembra l’unica strada percorribile per consentire ai territori di essere adeguatamente rappresentati in una Repubblica che a parole ha scelto la strada federale, ma nei fatti continua a mortificare e a ledere l’autonomia dei protagonisti di questo presupposto federalismo.”


 



Redattore: Barbara Perluigi
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