Nel DEF 2023 c’è una disattenzione nei confronti dei temi più direttamente inerenti agli enti locali, una lacuna che va colmata perché la mancata inclusione di Province e Comuni nella programmazione economica del Paese sottovaluta il ruolo di queste istituzioni nel rilancio degli investimenti pubblici e nella spinta alla crescita.
È quanto indicato nel documento sul DEF 2023 dell’Unione delle Province d’Italia che il Presidente Michele de Pascale ha illustrato nel corso dell’audizione in Senato con le commissioni Bilancio.
“Le Province – ha detto de Pascale – scontano ancora oggi gli esiti di scelte politiche sbagliate, che hanno ridotto la loro autonomia finanziaria, producendo uno squilibrio di 842 milioni di euro, e le hanno svuotate di personale. Questioni che vanno affrontate nella prossima Legge di Bilancio e su cui il Parlamento deve dare indicazioni chiare al Governo nella risoluzione di accompagnamento al DEF per assicurare la piena copertura delle funzioni fondamentali, garantire servizi e diritti ai cittadini e preservare gli equilibri di bilancio degli enti.
Ma serve un piano straordinario di assunzioni nelle Province – ha aggiunto – anche attraverso l’utilizzo dei fondi non spesi del PNRR e delle Politiche di coesione, per rafforzare le strutture amministrative, e in particolare le Stazioni Uniche Appaltanti con tecnici ed esperti altamente specializzati. In questo modo si darà piena efficacia al nuovo Codice degli Appalti, che altrimenti risulterà poco incidente per la ripresa degli investimenti pubblici”.
Si tratta di interventi – come si sottolinea nel documento UPI consegnato alle commissioni bilancio di Camera e Senato – che sono essenziali in vista della revisione della legge 56/14, che deve essere approvata entro la prossima manovra economica.
Nel link, la nota consegnata alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato Nota UPI Audizione DEF2023
Redattore: Barbara Perluigi