Per risollevare l’economia legata al turismo culturale servono nuovi strumenti, che consentano ai territori di agire in sinergia, riconquistando una unitarietà di intervento che vada oltre i rigidi schematismi, o il rischio è il blocco dei processi di sviluppo.
Questo il messaggio lanciato dal Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, intervenuto oggi alla terza edizione della Conferenza Nazionale degli Assessori alla cultura e al turismo, riunita a Roma per fare il punto sulle problematiche legate alla promozione del turismo culturale e delle città d’arte.
“Le Province – ha ricordato Melilli – hanno molto investito in questi anni per il rilancio del turismo, tanto da essere state, nel sistema pubblico, le istituzioni che hanno destinato maggiori risorse al settore dei beni e delle attività culturali.
La nuova sfida che ci attende – ha aggiunto – è di riuscire a costruire modelli integrati di governance, che mettano insieme tutti i livelli istituzionali coinvolti nel processo e che sappiano promuovere momenti di incontro tra pubblico e privato. Questo è necessario soprattutto ora, con la grande scarsità di risorse a disposizione delle amministrazioni locali che porta, necessariamente, a costruire bilanci in cui questi settori finiscono necessariamente dietro, superati dalle mille urgenze cui si è costretteti a fare fronte. Ecco perché, per utilizzare al meglio i fondi a disposizione, è necessario arrivare a definire politiche coordinate tra valorizzazione dei beni culturali, eventi, spettacolo e promozione turistica, in sistemi locali in grado di tenere insieme i territori in circuiti omogenei, al di là della loro collocazione in Regioni differenti. E’ un compito che, come Province, possiamo e volgiamo svolgere al meglio.
E’ importante – ha poi sottolineato in chiusura il Presidente Melilli – che con la riforma costituzionale non si riproduca a livello regionale quell’accentramento che, sui temi della tutela e valorizzazione dei beni culturali, era stato fino a ieri caratteristico dello Stato. Per questo dobbiamo aprire un nuovo confronto con le Regioni, in un clima aperto e costruttivo, che sappia riportare armonia e unitarietà nella gestione dei processi”.