Il documento consegnato ieri da Regioni, Province, Comuni e Comunità montane, nel quale sono rappresentati in maniera unitaria i contributi, le proposte e le richieste di tutto il sistema delle Istituzioni locali italiane al Documento di Programmazione Economico-Finanziaria, è un segnale importante e decisivo e la ulteriore conferma del grande senso di responsabilità che Regioni, Province e Comuni sentono nel dare il proprio contributo alla ripresa economica del Paese.
E’ quanto dichiarato dal Vicepresidente dell’Upi e Presidente della Provincia di Brescia, Alberto Cavalli, e dal Responsabile Upi per la finanza locale e Vicepresidente della Provincia di Bologna, Andrea De Maria, dopo l’incontro avuto ieri con il Governo sulla bozza di Dpef 2006-2009.
“Per quanto riguarda il testo che ci hanno presentato – ha detto De Maria – consideriamo negativo che si sia scelto di non inserire nel Dpef indicazioni chiare sulle misure previste per gli Enti locali. Durante l’incontro non abbiamo avuto risposte certe su alcune importanti indicazioni sulle quali lo stesso Ministro Siniscalco si era espresso nel suo intervento, come la volontà di rivedere le regole del patto di stabilità, di escluderne, almeno in parte, gli investimenti e di premiare gli Enti virtuosi, e quindi temiamo che queste indispensabili novità non si traducano in impegni scritti nel testo definitivo. Anzi, in realtà l’unica cosa che ad oggi appare nero su bianco è che i tagli alla spesa si faranno ‘soprattutto sugli Enti locali’”.
De Maria, si è detto preoccupato anche per il rinvio del confronto alla finanziaria “perché – ha detto – ogni volta che si è spostato nel tempo il dibattito, questo ha fatto sì che ci si prospettassero misure inique ed inefficaci, come è accaduto lo scorso anno quando le nuove regole del patto di stabilità sono state introdotte senza il confronto con le Province e le altre istituzioni”.
“E’ importante – ha commentato invece il Presidente Cavalli – che per la prima volta si sia detto di volere trattare la dinamica della spesa corrente non in forma indifferenziata, ma promuovendo una mappatura del territorio che tenga conto delle diversità premiando gli Enti virtuosi. Queste analisi però non dovranno essere condotte nelle stanze chiuse dei tecnici ministeriali, ma costituire un elemento centrale del confronto tra Governo Province”.
Il Presidente Cavalli ha poi voluto sottolineare la rilevanza del fatto che “il Documento riporta enunciato esplicitamente che il primo obiettivo per il Paese è la ripresa economica. Altrettanto importanti sono i riferimenti del Ministro Siniscalco all’agenda di Lisbona, che è rimasto, purtroppo, l’unico documento strategico di grande respiro per una Europa che pensa positivo”. Apprezzabile, poi, secondo il Presidente Cavalli, che si sia scelto di privilegiare gli interventi per le infrastrutture “di cui – ha detto – il Paese è carente e che invece consentono di promuovere la crescita con limitato apporto di importazioni. Su questo tema, sulle opere pubbliche, le Province possono e devono svolgere un ruolo decisivo”.