La Regione Marche e le Province di Ascoli Piceno e Macerata hanno definito i bandi che assegneranno oltre 2 milioni di euro per il rilancio dei distretti della pelle, cuoio e calzature di Tolentino e del Fermano-Maceratese.
Nei giorni scorsi si sono concluse le consultazioni fra i tre Enti e la Giunta regionale ha deliberato le modalità operative.
I bandi saranno pubblicati dalle Province dopo l’estate.
Gli interventi dovranno essere realizzati entro dicembre 2006 e interessano principalmente le piccole e medie imprese dei due distretti. I fondi disponibili sono quelli del Programma operativo nazionale Obiettivo 3, che lo Stato ha assegnato alle Marche.
“Il ministero del Lavoro e la Regione – ricorda l’assessore regionale al lavoro Ugo Ascoli – hanno sottoscritto un protocollo per sperimentare, nelle Marche, progetti formativi di qualità, rivolti alle imprese che evidenziano segnali di debolezza sul mercato, a seguito di crisi settoriali e locali. I settori individuati sono stati quelli delle pelli, cuoio e calzature dei distretti di Tolentino e del Fermano-Maceratese. Gli interventi puntano a favorire il passaggio generazionale, i processi di ristrutturazione aziendale, le innovazioni, l’integrazione dei lavoratori immigrati, l’identità territoriale, la formazione dei titolari delle aziende e dei giovani tecnici. Un pacchetto coordinato di iniziative, che riteniamo sia idoneo a rilanciare l’economia dei territori interessati”.
I bandi che saranno pubblicati sono sette: cinque riguardano il distretto Fermano-Maceratese, due quello di Tolentino e saranno gestiti dalle rispettive Amministrazioni provinciali.
Le agevolazioni per il ricambio generazionale (i titolari delle aziende devono aver compiuto 55 anni, quelli subentranti un’età inferiore a 40 anni) saranno utilizzate nella formazione e nella consulenza aziendale. Quelle per le ristrutturazioni aziendali sosterranno la riqualificazione dei lavoratori in cassa integrazione, le consulenze e l’avvio di nuove attività. Anche l’innovazione aziendale sarà stimolata con la formazione dei dipendenti e dei titolari, e con consulenze. L’integrazione dei lavoratori immigrati verrà favorita formando gli interessati e le persone che dovranno guidare il loro inserimento sociale.