“Che fine ha fatto il tavolo di confronto tanto promesso e sbandierato dal Ministro Siniscalco a luglio, quando, presentandoci un Dpef vuoto e inconsistente, ci assicurò che la vera discussione si sarebbe aperta e da subito sulla finanziaria? Se si fosse davvero aperto il dibattito per tempo ora non ci troveremmo a dovere di nuovo apprendere, e con modalità che nulla hanno a che fare con la normale dialettica tra istituzioni della Repubblica, della volontà del Governo di praticare un taglio insostenibile alle risorse di Regioni, Province e Comuni” .
Questa la reazione del Presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Fabio Melilli, alle notizie apparse sulla stampa, che indicano in 3 miliardi di euro i tagli previsti dalla finanziaria a carico di Regioni ed Enti locali.
“Non è così – prosegue Melilli – non è imponendo riduzioni drastiche alle spese degli Enti locali e quindi obbligando gli amministratori a ridurre i servizi ai cittadini, che si gettano le basi per la ripresa del Paese. Avevamo detto al Governo che c’era bisogno di ripensare la politica delle infrastrutture italiane, cominciando a dare priorità a quelle opere e a quegli investimenti che, intervenendo direttamente sul territorio, possono dare nuovo slancio all’imprenditoria e al tessuto economico locale, unico vero volano per lo sviluppo. E invece eccoci di nuovo a vederci imporre dall’alto l’ennesima finanziaria nella quale ci si obbliga a sopportare il carico maggiore della crisi. I bilanci delle Province non sono in grado di reggere ad una stangata di queste proporzioni, senza mettere a rischio i servizi ai cittadini e alle imprese, dalla manutenzione delle scuole e delle strade, agli interventi per la viabilità, per il trasporto, per l’occupazione”.
“E’ una manovra impraticabile per le Province” commenta il responsabile delle finanze Upi e Vicepresidente della Provincia di Bologna, Andrea De Maria. “I tagli ai trasferimenti che abbiamo subito negli ultimi anni, la drastica riduzione delle entrate delle Province che si è verificata nel 2005, le assurde modifiche apportate al patto di stabilità nella passata finanziaria – aggiunge – hanno già messo a dura prova i bilanci di molte amministrazioni. Piuttosto che pensare a come tagliare risorse agli enti locali, il Ministro Siniscalco deve dirci cosa intende fare sul patto di stabilità interno. Le Province, insieme ai Comuni e alle Regioni, hanno chiesto una modifica sostanziale delle regole per il 2006, prima fra tutte l’esclusione dal calcolo delle spese degli investimenti e delle risorse derivanti dai trasferimenti dello Stato o delle Regioni per le competenze attribuite a seguito della riforma amministrativa”.
“Ora ci aspettiamo – conclude il Presidente Melilli – di essere convocati al più presto dal Governo, augurandoci però che questa volta la riunione non si riduca ad una mera presa d’atto di quanto già deciso, ma che si vogliano ascoltare le ragioni di chi ogni giorno fa i conti con le difficoltà di amministrare il Paese e di rispondere ai bisogni dei cittadini”.