COMUNICATO STAMPA
NUOVO TESTO UNICO SUGLI ENTI LOCALI
PROVINCE, MELILLI: “TESTO POCO INNOVATIVO E FORIERO DI CONFLITTI”
Il Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo sulle funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane e per la revisione del Testo unico degli enti locali.
“Avevamo richiesto al Ministro Pisanu – afferma il Presidente dell’Upi, Fabio Melilli – un confronto preventivo in sede di Conferenza Stato Città Autonomie locali con i Comuni, le Province e le Comunità montane, al fine di condividere il percorso di elaborazione del nuovo testo unico sugli enti locali e di risolvere i punti di contrasto più delicati dal punto di vista istituzionale.
Questo confronto non c’è stato. Il provvedimento approvato non adegua il Testo unico alle nuove disposizioni costituzionali e rischia di aprire nuovi conflitti istituzionali.
In particolare, le Province sono nettamente contrarie alla nuova disciplina delle Città metropolitane, che non è coerente con il dettato costituzionale e con l’esigenza di costituire un governo metropolitano non limitato al solo Comune capoluogo. L’impostazione che emerge dal provvedimento depotenzia in modo strutturale le funzioni provinciali e apre un conflitto permanente tra Comune capoluogo, Provincia e Comuni metropolitani.
Nonostante vengano definite alcune importanti funzioni fondamentali a favore delle Province il provvedimento non dà risposte alla grande forza innovatrice del Titolo V della Costituzione in quanto non risolve il problema di una maggiore autonomia di Comuni e Province nell’organizzazione degli uffici, mentre moltiplica i controlli sugli enti locali in piena contraddizione con la scelta federalista del nostro Paese.
Il nuovo Testo unico, prosegue Melilli, non innova la disciplina in materia di segretari comunali e provinciali mentre prevede norme che amplificano i costi nei piccoli comuni.
“Ancora una volta, conclude il Presidente dell’Upi Fabio Melilli, si è persa una grande occasione per costruire un provvedimento che scaturisse da un vero confronto tra Regione, Province e Comuni”.
Roma, 2 dicembre 2005