Hanno scritto ai segretari dei partiti politici, ai candidati premier, ad esponenti della società civile , le donne della Consulta per le Pari Opportunità dell’UPI, perché, con le votazioni ormai alle porte, arrivino segnali concreti dei tanti impegni presi per favorire l’elezione di un maggior numero di donne al Parlamento Italiano.
Un appello, che la Consulta Pari Opportunità, ha voluto riempire di proposte e contenuti, chiedendo a chi vorrà dare il suo appoggio a questa richiesta, di fare sì che ci sia una donna fra i primi due candidati nelle liste che si stanno predisponendo in questi giorni per la tornata elettorale del 9 aprile; che si arrivi ad una par-condicio di genere negli interventi sui mass-media; che si coinvolgano i coordinamenti femminili e delle donne elette ed amministratrici dei partiti nella formazione delle liste per tutte le consultazioni elettorali.
“Oggi al Senato siede l’8,1% di donne ed alla Camera dei deputati c’è solo un l’11,5% a rappresentare il 52% della popolazione italiana – ricorda Mara Mori, portavoce della Consulta Upi – dati che secondo noi, sono il sintomo di una grave patologia per la democrazia italiana. Per questo chiediamo ai partiti e ai candidati Premier di cogliere questa occasione per passare dal piano astratto dell’affermazione dell’uguaglianza dei diritti alla loro concreta e coerente attuazione, e di realizzare il riequilibrio di genere nelle rappresentanze”.
In allegato, l’appello inviato alla società civile e quello inviato ai partiti politici