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Acquifero del Gran Sasso: le proposte del tavolo coordinato dalla Provincia di Teramo

Ambiente e Territorio, News, Sviluppo Economico    18/03/2025

Sottoscritto da dieci Associazioni e undici Comuni, questa mattina, come richiesto dall’avviso pubblico della Struttura Commissariale presieduta questa da Pierluigi Caputi, è stato trasmesso il documento che contiene considerazioni e proposte rispetto al progetto di messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso.
Il lavoro è stato coordinato dalla Provincia (funzionario geologo Maurizio Rosa e dirigente al patrimonio Emilia Di Matteo). Nonostante i tempi stringenti dettati dall’avviso pubblico del Commissario, il lavoro è il frutto di una qualificata partecipazione che ha investito anche la Conferenza ambientale provinciale presieduta da Luciana del Grande.“Crediamo nella forza del dialogo e per questo abbiamo raccolto l’invito del Commissario che ci auguriamo accolga le nostre osservazioni. Considerazioni che hanno la forza di una analisi rigorosa e un unico obiettivo: evitare ulteriore depauperamento delle falde acquifere” ha chiosato il presidente D’Angelo salutando il tavolo di lavoro.  “Oltre che con i problemi noti, causati dalla convivenza dell’Istituto di ricerca e dall’autostrada dentro il massiccio, oggi dobbiamo fare i conti anche con i cambiamenti climatici che sono fra le preoccupanti e principali cause della riduzione dell’acqua a nostra disposizione. Io avanzo anche un’altra proposta al Commissario: quella di nominare una terna composta da Amministratori e Tecnici del territorio teramano che venga sentita e consultata in tutte la fasi del progetto”.

Tante le questioni affrontate dal tavolo di coordinamento e non da ultimo anche quello riguardante il piano per la viabilità. Gli interventi sotto il traforo dovrebbero riprendere in autunno e dal Presidente della Provincia e dai Sindaci arriva la preoccupazione per i “rischi di disagi e isolamento” per il territorio teramano che ha nell’autostrada A/24 il principale collegamento con il Capoluogo e la Capitale.

Il tavolo di lavoro ha posto alcuni punti fermi sulla base delle attuali conoscenze (rispetto al progetto Commissariale non c’è ancora alcuna fonte documentale).

“I due principali aspetti da tenere in considerazione per la progettazione di un intervento efficace ed a basso impatto ambientale. Il primo mira all’esecuzione di lavori per la protezione della qualità della falda nella sua interezza, mediante interventi di impermeabilizzazione. Il secondo si riferisce alla tutela del quantitativo idrico disponibile all’interno dell’acquifero, evitando ulteriori captazioni idriche che vadano a depauperare la falda e le sorgenti”.

Considerazioni anche sul prelievo idrico dal lago di Campotosto “per il quale non sono stati valutati gli effetti sui corpi idrici superficiali” e sulla campagna geognostica nelle gallerie autostradali che  “ai fini della protezione del sistema di captazione esistente sarebbe inutile e comunque non idonea alla definizione dello schema idrico delle acque circolanti in falda”.

Sono state fornite, quindi, indicazioni sulle scelte progettuali da adottare prendendo anche a riferimento i criteri che fanno riferimento ad interventi di tipo conservativo; già individuati nel 2018, dalla Commissione Regionale tecnica per la Gestione del Rischio nel sistema idrico del Gran Sasso. Commissione che ha visto il coinvolgimento di numerosi esperti in materia di messa in sicurezza idraulica ed idrogeologica.

Non convince, incece, “stante la complessità e l’imprevedibilità del sistema acquifero del Gran Sasso” l’ipotesi di un nuovo sistema di captazioni che “impoverirebbe ulteriormente la falda acquifera” così come si esplicita preoccupazione per le indagini geognostiche che prevederebbero 21 perforazioni a carotaggio.

Nel merito degli interventi vengono privilegiati quelli conservativi:

  • impermeabilizzazione delle due gallerie autostradali e dei laboratori dell’INFN
  • sostituzione della rete di scolo delle acque di scarico in particolare delle piattaforme delle gallerie e dei laboratori con condotte di ghisa sferoidale e vasche di contenimento all’uscita delle gallerie
  • sostituzione delle condotte utilizzate per il trasporto dell’acqua destinata al consumo umano con tubazioni di acciaio, condotte drenanti trasversali presenti sotto il piano viabile (attualmente in PVC o in CLS materiali lesionabili)

Nel corso dei lavori sono stati ascoltati la ASL, la Ruzzo reti e i Consorzi di bonifica.
I Comuni firmatari sono: Basciano, Canzano; Teramo, Isola del Gran Sasso, Colledara, Cortino, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Castel Castagna, Tossicia, Valle Castellana.

Le associazioni: Guide del Borsacchio; Rifiuti Zero Abruzzo; CAI Teramo; WWF; Legambiente; Pronatura Laga; WISP; FIAB, FAI, Comitato Torre San Rocco.



Redattore: Ufficio stampa Provincia Teramo
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