“Tutti i tagli alla cieca sono negativi e comportano forti preoccupazioni. Diverso è se veniamo coinvolti, a livello nazionale, per concordare la manovra di riduzione e contenimento della spesa pubblica per la quale ci siamo dichiarati disponibili da tempo.” E’ il commento del Presidente dell’Upi Emilia Romagna Pier Giorgio Dall’Acqua, Presidente della provincia di Ferrara, che aggiunge “Per ora conosciamo solo alcuni dati di massima che prevederebbero per le Province italiane una partecipazione alle manovra per il 2009, di 1 miliardo e 200 milioni circa sul totale dei bilanci delle Province di 14 miliardi circa (poco più dell’8%). Per le nostre 9 Province della regione, pur in assenza di dati, si può azzardare un calo di bilancio intorno agli 80 milioni, poco più, poco meno. Teniamo presente che il totale dei bilanci delle Province in Emilia-Romagna è intorno al miliardo di euro. Il guaio è che lo Stato trasferisce alle Province nemmeno l’1 per cento delle loro entrate. Le Province dell’Emilia-Romagna hanno una autonomia finanziaria del 62%, che si accompagna ai trasferimenti dalla Regione che ammontano al 22% del totale delle entrate. Risulta chiaro a tutti che non dipendiamo più dallo Stato, come nel passato, ma allo stesso tempo concorriamo con lo Stato, tramite le leggi finanziarie, al soddisfacimento del Patto di stabilità interno, che prevede tagli sempre più forti, anno dopo anno. In questa manovra annunciata, il sacrificio maggiore viene richiesto a Comuni e Province: non mi sembra giusto.È evidente che senza un vero federalismo fiscale, pur facendoci carico della perequazione e della solidarietà verso le Province meno dotate di gettito erariale, non si può continuare nella linea dei tagli senza affrontare la riforma dello Stato – oggi troppo costoso – e senza trattenere sul proprio territorio, una quota parte della ricchezza prodotta”.
Redattore: Ufficio stampa Provincia di Ferrara