“La riforma del Paese deve essere affrontata partendo da un disegno condiviso, coerente e in grado di incidere sull’intero quadro istituzionale: questo percorso è quello che si sta affrontando attraverso la legge delega sul federalismo fiscale e la Carta delle Autonomie. E’ assurdo e deleterio intervenire in questo processo con provvedimenti che non fanno che ostacolare le riforme avviate”.
Lo hanno detto il Presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia, il Presidente della Provincia di Catania, l’On.Giuseppe Castiglione, e il Presidente della Provincia di Vercelli, Renzo Masoero, intervenendo per l’Upi in audizione alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, nella discussione sulle proposte di legge sull’abolizione delle Province.
Ricordando che il livello di governo provinciale esiste in tutti i Paesi europei, i Presidenti hanno sottolineato che: “bisogna procedere ad un riordino delle istituzioni e per semplificare effettivamente la pubblica amministrazione, con una chiara definizione dei ruoli di ciascun livello di governo- hanno detto i Presidenti – perché il Paese ha bisogno di certezze sugli assetti istituzionali. C’è bisogno di una strategia unitaria e condivisa che miri a colpire gli sprechi e le reali inefficienze, che individui le responsabilità di ciascun livello di governo, che semplifichi le procedure amministrative, che costruisca un’amministrazione snella, rapida e vicina ai cittadini e alle imprese.
Su questi temi – hanno aggiunto Milia, Castiglione e Masoero – si sta muovendo la Carta delle Autonomie locali e la legge delega sul federalismo fiscale, ed è attraverso questi provvedimenti che sarà possibile introdurre innovazioni e modifiche, con la ridefinizione dei ruoli e delle funzioni di Province e Comuni, l’eliminazione degli enti strumentali intermedi, la razionalizzazione delle circoscrizioni provinciali, soprattutto in considerazione della possibilità di istituzione delle Città metropolitane. In questo contesto si può prevedere una riflessione sulla dimensione demografica delle Province che porti a bloccarne l’istituzione di nuove e a prevedere meccanismi di revisione delle circoscrizioni provinciali che limitino la proliferazione delle Province e favoriscano l’aggregazione”.