Il patto di stabilita triennale per il 2009-2011 blocca le Province e impedisce di potere programmare interventi anche agli Enti che hanno risorse in cassa.
Lo hanno detto il Vicepresidente dell’Upi, Dario Galli, Presidente della Provincia di Varese, e il coordinatore finanze dell’Upi, Antonio Rosati, Assessore al bilancio della Provincia di Roma, intervenendo oggi alla Commissione bilancio della Camera dei Deputati nel corso di una indagine conoscitiva sullo stato della finanza locale.
“Non possiamo programmare interventi – hanno detto – ne’ pagare le imprese per i lavori già realizzati. Il pesante crollo delle entrate tributarie delle Province, -12% dall’RCA e -13% dall’IPT, aggrava le condizioni dei nostri bilanci, creando forti incertezze sulla programmazione futura.
Il decreto Legge sugli Enti locali, che a breve inizierà il suo esame per la conversione in legge proprio alla Commissione Bilancio della Camera, può essere lo strumento attraverso cui introdurre alcune modifiche, che potrebbero permettere alle Province di assicurare alle imprese locali le risorse necessarie per resistere alla crisi”.
Queste le richieste avanzate: “Chiediamo che¬, come in minima parte e’ già avvenuto nel 2009, si introduca uno strumento che ci consenta di sbloccare almeno il 10% dei residui passivi, così da poter immettere risorse nel sistema economico. Chiediamo poi – hanno aggiunto il Presidente Galli e l’Assessore Rosati – di cancellare la norma introdotta con il cosiddetto decreto anticrisi, che impone ai dirigenti delle amministrazioni locali di bandire gare d’appalto solo quando vi sia la certezza di potere rispettare il termine di pagamento a 30 giorni dei fornitori. Fino ad oggi – hanno detto – le imprese avevano il problema dei pagamenti in ritardo, ma almeno potevano scontare il loro credito con le banche. Con questa norma si bloccano tutte le gare d’appalto di Province e Comuni. Questo vuol dire fermare l’80% degli appalti pubblici. Altro che rilancio dell’economia: così si ferma il Paese”.