“Il decreto attuativo sul federalismo demaniale arriva in Parlamento dopo essere stato concertato e condiviso da Governo, Province e Comuni. Non vorremmo che nel passaggio parlamentare si perda lo spirito iniziale, dettato dalla Costituzione e dalla stessa legge delega sul federalismo fiscale, che assegna a Regioni, Province e Comuni un ruolo di pari responsabilità nella valorizzazione del patrimonio”.
Lo ha detto il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia di Catania, intervenendo in audizione alla Commissione per l’Attuazione del federalismo fiscale, sul primo decreto attuativo della legge 42, che stabilisce l’assegnazione di parte del patrimonio statale alle istituzioni locali.
“Ci auguriamo – ha detto Castiglione – che questo decreto prosegua nella filosofia di attuazione del federalismo fiscale che avevamo apprezzato e condiviso con il Governo. Non potremmo considerare accettabile una norma che assegni alle sole Regioni il demanio marittimo e idrico dello Stato, affidando a queste istituzioni il compito di decidere poi se e come suddividerlo tra le istituzioni del territorio. Questo vorrebbe dire non attuare il federalismo fiscale e spostare il Paese da un centralismo statale ad un neocentralismo regionale, come ha dichiarato lo stesso Presidente della Commissione, Enrico La Loggia”.
Castiglione ha poi voluto sottolineare alcune criticità presenti nel decreto: “Sottrarre dal patrimonio a disposizione i beni del Ministero della Difesa, così come i beni culturali – ha detto – indebolisce il provvedimento. C’è poi una questione puramente economica: noi riteniamo che quello del federalismo demaniale possa essere una occasione importante per le istituzioni locali, perché chiama in causa le capacità di produrre sviluppo e di valorizzare beni a disposizione sul territorio, a vantaggio delle comunità. Non vorremmo però vederci assegnato il patrimonio, senza le risorse corrispondenti, o, peggio, impossibilitati a fare investimenti a causa dei vincoli del patto di stabilità interno”. Il Presidente dell’Upi ha concluso il suo intervento ponendo alla Commissione la questione delle Province e dei Comuni delle Regioni a Statuto Speciale “Escluderle dal processo di attuazione del federalismo fiscale vuol dire penalizzare la capacità di sviluppo di questi territori, che invece devono, come il resto del Paese, essere messi in condizione di affrontare questa sfida di riforma e di cambiamento”.