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Mercato del Lavoro nel Primo Semestre 2010: Segnali di Ripresa nelle Assunzioni

Muraro: “Centri per l'Impiego agenzie del lavoro per il territorio”.

Scuola Formazione Lavoro    8/09/2010

Piccoli segnali di ripresa nel mondo del lavoro nonostante la crisi faccia sentire ancora i suoi effetti. Oggi in Provincia la presentazione dei dati del mercato dell’occupazione nel territorio trevigiani relativi al primo semestre 2010. A illustrare i dati elaborati dai Centri per l’Impiego, il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, e l’assessore provinciale alle Politiche per l’Occupazione, Denis Farnea.
“Abbiamo voluto presentare i dati del lavoro proprio a settembre, al rientro delle vacanze – ha dichiarato il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro – relativamente al primo semestre 2010. I dati ci dicono che nonostante la fase della crisi sia ancora critica, qualche segnale di ripresa c’è ed è importante perché segnali positivi non si vedevano dal 2008. È il contesto internazionale e nazionale che ci lascia ben sperare. È previsto infatti che nel 2011 l’area Euro crescerà del 1,3% e l’Italia poco sotto, +1,1%. Nel nostro territorio, la disoccupazione è salita dal 3,4% al 4,7%. Numeri che ci fanno preoccupare, certo, ma che non sono nemmeno paragonabili a quelli di altre realtà e neppure al dato nazionale, che si attesta sul 9%, crescendo comunque meno rispetto al dato complessivo europeo (+2,1% contro + 3,1%).
Il contesto provinciale degli indicatori congiunturali (ordini, fatturato, produzione, prezzi) ci dice che il periodo peggiore è stato il secondo semestre 2009, mentre ora c’è il rallentamento della flessione. E, finalmente, tornano indicatori positivi, come l’export che segna il +7,4%.
Confrontando ancora 2009 con 2010, sale dopo tempo il numero delle assunzioni: +6,6%. In questo periodo, la tipologia di lavoro dipendente, quella più stabile, ha fatto registrare la maggiore crescita: +8,3%. Salgono anche i contratti di somministrazione (+23,8%) e a tempo determinato (+8%).
Tornano le assunzioni in settori come industria (+20,1%) e, contrariamente a quanto si poteva pensare, nel manifatturiero (+27%) – prosegue Muraro – sono invece i servizi a segnare il calo maggiore, dovuto anche allo scadere dei contratti a tempo nel pubblico e nell’istruzione a fine giugno. Le assunzioni interessano soprattutto i giovani under 30, il che ci fa sperare per il futuro. E, altro dato positivo, diminuiscono le dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro (DID) rispetto al 2009, anche se non siamo ancora ai livelli del 2008.
La crisi ovviamente si fa sentire – prosegue Muraro – e lo capiamo prima di tutto dalla Cassa Integrazione, aumentata del 150% nel 2010. Inoltre, è salito anche il dato relativo agli ingressi in mobilità: +7%. Sono le persone uscite dal mercato del lavoro che bisogna sostenere maggiormente. Sono cresciute anche le crisi aziendali, ma allo stesso tempo hanno interessato un numero di lavoratori minore.
L’impegno della Provincia è forte sul fronte dell’occupazione – chiude Muraro – e proprio domani incontrerò i sindacati per proseguire il lavoro iniziato con la firma delle linee programmatiche e proporre nuove politiche attive per l’occupazione. Ai nostri imprenditori invece voglio dire: venite in Provincia, i Centri per l’Impiego non sono più gli uffici collocamento degli anni ’80, sono delle vere agenzie per il lavoro con gente qualificata e database in grado di dare una risposta alle vostre esigenze occupazioni. Il tutto completamente gratis, in quanto servizio pubblico”.
“Approfondendo lo studio dati – ha aggiunto Farnea – notiamo come l’export, caratteristica trainante della Provincia di Treviso che ci ha consentito di subire meno la crisi rispetto ad altre realtà, guida la ripresa ma, allo stesso tempo, comporta selettività per le aziende. Per le tipologie contrattuali, cala il tempo indeterminato ma tiene quello determinato. Sono favoriti i contratti flessibili ed è per questo che sono proprio i giovani a segnare la ripresa delle assunzioni, in quanto si adattano più facilmente. Le aziende usano maggiormente le tipologie di contratti flessibili anche per regolarizzare situazioni che prima erano, magari, in nero, e questo è un altro dato positivo. Analizzando le zone del territorio, notiamo che i comparti meno sofferenti, in questo momento, sono il montebellunese, l’opitergino e Conegliano. Sulla Cig, c’è da rilevare che, in generale, interessa circa 10.500 lavorati. Le Did sono altrettante, quindi senza l’ammortizzatore sociale, i lavoratori in mobilità sarebbero il doppio”.

Treviso, 7 settembre 2010 



Redattore: Ufficio stampa Provincia Treviso
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