“La tanto agitata abolizione delle Province è in realtà una “non riforma”, un modo per non affrontare in maniera seria il riordino istituzionale e la riduzione drastica dei costi della politica. Il Governo nazionale dimostra così di non avere un respiro lungo. La sua vita è appesa ad un filo e si attacca all’abolizione delle Province come ad una bombola per l’ossigeno che oramai sta finendo”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi Basilicata, Piero Lacorazza, Presidente della Provincia di Potenza, che aggiunge: “Se abolizione delle Province sarà, ognuno di noi non potrà che rispettare, con senso di responsabilità, le decisioni assunte. Certo però che il dibattito sull’abolizione delle Province, che si sta affrontando in modo francamente inappropriato e ridicolo, rivela una sostanziale incapacità, del Governo, di dar corso a un costruttivo processo di riordino degli enti di area vasta e del sistema delle autonomie locali”. “Nessuno – ribadisce Lacorazza – intende sottrarsi alle proprie responsabilità, al contrario abbiamo più volte e in varie occasioni sottolineato la necessità di riformare e razionalizzare il sistema delle autonomie locali per rendere più efficiente la Pubblica amministrazione. Ma il modo cui in si sta affrontando la questione è sintomo di un Governo confuso, che afferma per poi ritrattare, che sbaglia cifre, che torna sui propri passi, mettendo in scena un vero e proprio “teatrino della politica”, a cui manca il coraggio di guardare fino in fondo al futuro dell’Italia e all’avvenire delle nuove generazioni. Per eliminare davvero un costo vivo della politica ed avere un risparmio immediato, ferma restando la necessità di cominciare a razionalizzare le 107 province attualmente presenti, bisognerebbe – ha aggiunto- guardare con lucidità e lungimiranza agli oltre 7000 enti strumentali che occupano circa 24 mila persone “non elette dai cittadini” nei Consigli di Amministrazione e i cui costi nel 2010 ammontavano a 2,5 miliardi. Eliminare questi enti consentirebbe un risparmio immediato pari a 22 volte quello che si otterrebbe abolendo le Province.”.