“La manovra del Governo è ingiusta e inefficace. Non riesce a tranquillizzare i mercati, non aiuta il Paese a rialzarsi e ripartire. È sbagliata, da qualsiasi parte la si guardi”. Così il presidente della Provincia di Parma e dell’Upi Emilia Romagna Vincenzo Bernazzoli oggi a Bologna, nel corso dell’Assemblea degli amministratori emiliano-romagnoli promossa da Regione, Anci e Upi Emilia Romagna per discutere dei contenuti della manovra finanziaria e per avanzare proposte per cambiarla. Bernazzoli, accompagnato da una folta delegazione di amministratori dei Comuni del Parmense e di assessori provinciali, è intervenuto con il presidente della Regione Vasco Errani, la vice presidente Simonetta Saliera, il presidente regionale dell’Anci Daniele Manca.
Per Bernazzoli, dunque, manovra sbagliata. “Ma l’aspetto indubbiamente peggiore – ha proseguito – è l’assenza di guida che tutta la vicenda – per come si sta sviluppando – comunica. Le ipotesi e le proposte si susseguono scalzandosi a vicenda, con cambi continui di direzione che testimoniano unicamente la mancanza di capacità di governo. In questo vortice che rischia ogni ora di più di affossare la credibilità dell’Italia è costante l’attacco alle Autonomie locali, penalizzate da una logica centralista che – incapace di farlo puntando su competenza ed efficacia – tenta per questa via di mantenere alte le capacità di azione e intervento del governo centrale. Il risultato per il nostro Paese è però devastante. Comuni, Province e Regioni sono oggi le uniche istituzioni in grado di garantire la coesione sociale di un Paese sempre più sfibrato dal perdurare di una crisi che mina anche la fiducia nel futuro, di sostenere le imprese, di aiutare davvero la crescita competitiva dei territori. Mettere a rischio la loro tenuta, bloccare la loro capacità di azione vuol dire minare tutto ciò e pregiudicare la possibilità che ancora oggi il nostro Paese ha di rialzarsi e ripartire. Diciamo tutto ciò per una sincera preoccupazione sul futuro dell’Italia, non per difesa corporativa delle nostre istituzioni. Siamo disposti a mettere in discussione ogni cosa, ma tutto deve essere fatto con serietà, non in una girandola scomposta di prese di posizione auto contraddittorie. Comuni, Province e Regioni insieme devono avviare questo lavoro di autoriforma, presentandosi unite verso il Governo centrale, con proposte di riordino e riforma anche radicali, pensate solo per il bene del nostro Paese”.