“L’incontro Upi Veneto a Padova è stato un incontro di condivisione fra presidenti delle Province venete, e preparatorio al prossimo che si terrà a Monza lunedì 12 settembre alle ore 14,00 con i ministri delle Riforme Umberto Bossi e della semplificazione normativa Roberto Calderoli. Ora si parla di riorganizzazione e non di soppressione delle Provincie, ma ancora non sono del tutto chiare le intenzioni del Governo. Lunedì porterò avanti le mie richieste come presidente dell’amministrazione provinciale veneziana: riconoscimento della Provincia come ente rappresentativo a pieno titolo delle istanze del territorio e dei comuni, ente che svolge funzioni fondamentali, poi il riconoscimento della virtuosità amministrativa dell’ente e di una fiscalità legata anche al basso livello di indebitamento, infine l’abolizione di tutte le agenzie, società, uffici ed enti inutili che costituiscono meri costi e non erogano alcun servizio utile per la comunità.
La manovra parla dell’opportunità di riorganizzare il territorio in ogni regione, lavorando di concerto e puntando sulle caratteristiche proprie del territorio stesso. E qui è necessario fare delle distinzioni. Perché se pensiamo ad esempio proprio a Venezia, dove è in progetto la Città metropolitana, non è pensabile che tutti i 44 Comuni della nostra Provincia rientrino in questo concetto. E quelli che restano fuori come li organizziamo? Creiamo una nuova provincia?
C’è poi la proposta del Governo che attribuisce alle Regioni il compito di ridefinire gli assetti territoriali, lasciando allo Stato la definizione delle funzioni da svolgersi; a mio avviso si può davvero procedere alla riorganizzazione delle Provincie (che pesano sui costi dello Stato per l’1,5% incluso il personale e i servizi) chiedendo alle Regioni di trasferire finalmente a 360 gradi, le deleghe che già le Provincie hanno, come l’urbanistica e l’ambiente, che tuttavia le Provincie non svolgono ancora in piena autonomia, in totale completezza”.
Redattore: Redazione