“Fermo restando che nel corso degli anni c’e’ stata una moltiplicazione abnorme delle Province, e che e’ necessario ridurne il numero, la riforma attualmente in discussione non riduce i costi della politica per almeno tre ragioni”. Lo dice Nicola Zingaretti in una lunga intervista pubblicata sul numero di aprile del mensile free press Pocket, diretto da Daniele Quinzi.
”Primo: perche’ non abolisce le Province – spiega Zingaretti – ma le trasforma in enti di secondo livello, con rappresentanti non eletti direttamente dai cittadini ma nominati dalla politica, con il rischio, anzi la certezza, di minore trasparenza dei processi decisionali e di un rapporto meno funzionale con il territorio. Secondo: perche’ produrrebbe caos e nuove spese. Ad esempio, i dipendenti delle Province dovrebbero essere ricollocati presso strutture regionali, dove dovrebbero ricevere stipendi pari a quelli dei loro colleghi e, quindi, nettamente superiori agli attuali”.
“Terzo: perche’ non affronta il vero nodo – conclude – cioe’ quello di una riorganizzazione complessiva del sistema degli enti locali e delle loro competenze, a partire proprio dalla semplificazione di tutti gli enti di secondo livello, che sono spesso centri di appalti e di spesa fuori dal controllo dei cittadini’
Redattore: Redazione