“La scelta del Governo di operare a tutto campo una riforma del lavoro, a partire dai servizi per l’impiego, è strategica. In un momento di crisi come quella che stiamo vivendo, è indispensabile rendere queste strutture il più possibile moderne, efficienti, e garantire su tutto il territorio standard qualitativi elevati. Le province sono già impegnate da tempo in questo campo e si sentono coinvolte e rilanciate dalla riforma”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, sottolineando come “dal 1997 la competenza sulla gestione dei servizi pubblici per l’impiego è attribuita da una Legge Statale alle Province. Per questo la riforma dei servizi per l’impiego va affrontata attraverso un confronto con le Province, che ad oggi gestiscono gli oltre 550 Centri per l’impiego in tutto il Paese”.
“Bisogna unire le forze – prosegue Castiglione – favorendo sempre di più la collaborazione tra i Centri pubblici e le Agenzie private, per costruire una rete di servizi di eccellenza e pari a quelli europei.
Per raggiungere questi risultati servono risorse, ma soprattutto serve la collaborazione e il coordinamento tra le varie istituzioni che si occupano delle politiche del mercato del lavoro: Stato, Regioni e Province.
Occorre costruire un circuito virtuoso per i giovani che si affacciano al mercato del lavoro e per chi lo ha perso, che tenga insieme formazione professionale, aggiornamento continuo, assistenza per la disoccupazione e incontro tra domanda e offerta di lavoro. Questa connessione va realizzata sul territorio, a livello provinciale, ancor più in un sistema produttivo a forte dimensione locale come quello italiano.
Per questo nelle prossime settimane faremo un primo incontro con il coordinamento degli assessori della Conferenza delle Regioni, per provare a disegnare insieme una proposta organica che, a partire dalla valorizzazione dei servizi pubblici per l’impiego, affronti la questione delle politiche attive del lavoro – che molte Regioni hanno da tempo attribuito alle Province – per discuterne al tavolo con il Governo, le imprese e i sindacati”.