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Bce su accorpamento Province. L’UPI rilancia la proposta.

Castiglione "E' la proposta Upi. Forse ora ci daranno ascolto". 5 miliardi di risparmi da razionalizzazione. Saitta "Il Governo ci chiami per la spending review"

Istituzioni e Riforme    29/04/2012

“Sono mesi che ribadiamo che l’unica riforma possibile e’ la razionalizzazione delle Province, l’accorpamento degli uffici periferici dello Stato, il taglio delle societa e degli enti strumentali. Oggi la Bce non fa che attestare che la proposta dell’Upi e’ la più innovativa ed efficace. Forse adesso qualcuno ci dara’ ascolto”. E’ il commento del Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, alle dichiarazioni della Bce in merito ai risparmi che deriverebbero dall’accorpamento delle Province. “Lo abbiamo detto in tutte le sedi possibili: accorpare le Province, tagliare tutta quella miriade di societa e di enti che sprecano il denaro pubblico lontano dal controllo democratico, razionalizzare gli uffici periferici dello Stato. Questa e’ la vera riforma che puo’ aiutare il Paese. Noi abbiamo calcolato che se si seguisse la strada indicata dall’Upi nella proposta di legge presentata gia’ prima di Natale e che oggi la Bce rilancia, si produrrebbe almeno 5 miliardi di risparmi. Ma soprattutto si garantirebbero servizi più efficienti per le comunita’ e una pubblica ammininistrazione più’ moderna ed efficace. Finora il nostro appello non e’ stato mai colto: forse con l’intervento della Bce sara’ più facile rilanciare una discussione seria con il Governo, abbandonando la strada inutile e dannosa dell’articolo 23 del salvaitalia, che non porta da nessuna parte, produce nuovi costi e cancella la democrazia locale”.
“Dispiace – aggiunge – che ci sia ancora qualcuno come Di Pietro che, pur di proseguire in uno spirito demagogico e puramente demolitivo, continua a non volere cogliere l’opportunita’ di vero riformismo che noi per primi abbiamo posto sul tavolo”.

“Noi la riforma delle Province che oggi la Bce chiede all’Italia di fare l’abbiamo lanciata da mesi. Un testo chiaro, che senza sconvolgere la Costituzione e senza toccare la democrazia potrebbe portare in pochi mesi ad una maggiore efficienza della pubblica amministrazione, partendo dall’accorpamento delle Province, con risparmi immediati di almeno 5 miliardi di euro”. Lo dichiara il Vice Presidente dell’Upi, Antonio Saitta commentando le posizioni espresse dalla Bce in merito alla riforma delle Province. “Una proposta, tra l’altro, che si sposa perfettamente con quella lanciata dal Ministro Cancellieri – aggiunge Saitta –  che prevede la razionalizzazione degli Uffici periferici dello Stato. Mi auguro che, partendo da questo invito della Bce e dalle indicazioni del Ministro Cancellieri, si possa rivalutare la nostra proposta e riportare il dibattito nella giusta direzione. Per questo siamo pronti da subito a discuterne con il Governo al tavolo della spending review, lontano dalla demagogia che non porta da nessuna parte”.

In breve: che cosa prevede la Proposta dell’Upi di razionalizzazione delle Province

Queste le principali novità previste dalla proposta, per quanto riguarda le Province e il riordino dell’amministrazione statale e regionale.

– Ciascuna provincia deve avere una dimensione adeguata dal punto di vista demografico, territoriale ed economico, per l’esercizio delle funzioni fondamentali previste dalla Legge sul federalismo fiscale.

– Per razionalizzare le circoscrizioni territoriali, lo Stato e le Regioni a Statuto speciale procedono alla riduzione del numero delle Province e alla ridefinizione delle circoscrizioni provinciali, anche in conseguenza dell’istituzione delle città metropolitane.

– Conseguentemente alla nuova delimitazione delle circoscrizioni provinciali e metropolitane, vengono accorpati gli uffici territoriali del governo.

– Si prevede che le funzioni amministrative siano esercitare dai Comuni, dalle province e dalle città metropolitane: si eliminano quindi tutti gli enti o le agenzie statali, regionali e degli enti locali.

– Si prevede l’istituzione delle Città metropolitane. Il territorio della città metropolitana coincide con il territorio di una o di più province. La città metropolitana acquisisce tutte le funzioni della provincia e le funzioni del comune capoluogo. La città metropolitana prende il posto della provincia e del comune capoluogo e si articola al suo interno in comuni metropolitani. 

Risparmio atteso, almeno 5 miliardi



Redattore: Barbara Perluigi
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