“Aspettiamo di vedere cosa deciderà nel prossimo Consiglio dei Ministri il Governo Monti sui costi della politica locale. Certo è che la trasparenza massima deve essere il punto di ripartenza per tutta la politica italiana, da quella nazionale a quella locale”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, chiarendo come “le vicende riportate oggi dal quotidiano La Repubblica si riferiscono a fatti degli anni passati, già risolti. Le Province hanno avviato un percorso virtuoso di tagli sia rispetto al numero di assessori e consiglieri che in quanto a gli emolumenti dei politici. Attualmente i Consiglieri Provinciali sono passati da un numero di circa 4000 nel 2010 a 2.700 circa. Gli assessori, dai 1.700 circa dello stesso anno, sono oggi 773. A questo si aggiunge il riordino che è stato avviato a seguito della proposta avanzata dall’Unione delle Province italiane, che porterà a ridurre le amministrazioni provinciali in modo da assicurare a queste istituzioni una dimensione territoriale tale da potere esercitare al meglio le funzioni di area vasta che la Costituzione assegna loro”.
Quanto al riordino, rispondendo a Confesercenti che oggi parla di un processo bloccato, per cui sarebbe stata meglio l’abolizione totale, Castiglione spiega che “Il processo di riordino delle Province e delle Città metropolitane è ormai avviato, nonostante, come ovvio, le difficoltà e le resistenze che sono emerse nei territori. E’ un percorso virtuoso, che le Unioni Regionali delle Province stanno sostenendo con forza, cercando sempre la massima collaborazione con le Regioni e i Comuni dei territori. Siamo convinti che da questo processo si svilupperà un nuovo modello di amministrazione locale e statale più snello in grado di sostenere il rilancio del Paese e l’uscita dalla crisi. Per questo tutti devono sentire la responsabilità di portare a termine questo processo con trasparenza e responsabilità”.
Questa settimana infatti si concluderà la prima fase del processo di riordino delle Province. Entro il 3 ottobre i Consigli delle Autonomie Locali (o dove non presenti le Conferenze Permanenti delle Autonomie) voteranno le prime ipotesi di riordino da consegnare alle Regioni, cui spetterà entro il 25 ottobre massimo definire la proposta definitiva da inviare al Governo.
Redattore: Barbara Perluigi