“Il Tar ci dà ragione: i tagli ai bilanci delle Province decisi dal Governo Monti con la spending review sono eccessivi e del tutto insostenibili, perché frutto di un grave errore commesso nel definire i famigerati consumi intermedi. Abbiamo sostenuto da subito che nei nostri bilanci non ci fossero 1,2 miliardi di euro da tagliare e che la spending review stava incidendo direttamente su voci di costo incomprimibili, perché riferiti a risorse per funzioni traferite o delegate dalle Regioni per servizi essenziali, come la formazione o il trasporto pubblico locale. Oggi il Tar conferma le nostre ragioni”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, commentando la sentenza del TAR del Lazio sul ricorso della Provincia di Genova, depositata ieri sera.
Nel testo il Tribunale Amministrativo afferma che, nella definizione dei consumi intermedi da considerare il Governo avrebbe dovuto operare una selezione eliminando le spese destinate ai servizi per la collettività.
“Questo vuol dire – afferma Saitta – che quando il Ministero ha indicato il totale dei tagli ai bilanci sulle Province in 500 milioni per il 2012 e 1,2 miliardi per il 2013 lo ha fatto partendo da una base di dati falsata dall’errore. Come d’altronde abbiamo provato in tutti i modi a spiegare allora al Governo, che però non ha voluto prendere in alcuna considerazione le nostre richieste e ha preferito imporre tagli palesemente iniqui e sproporzionati su una istituzione, a danno dei servizi ai cittadini. Non solo, per colpa di questi tagli, molte Province sono andate in predissesto, con ricadute sul personale, sui servizi erogati e sulle imprese, a causa del restringimento delle quote di patto di stabilità che ha contratto ancora di più gli investimenti.
Ora la sentenza del TAR accogliendo il ricorso delle Province annulla il decreto sui tagli 2012. Chiediamo al Governo di aprire immediatamente un confronto per sanare questa ingiustizia oggi palesemente attestata dal Tar, trovare soluzioni per ridurre il taglio di 1,2 miliardi del 2013, frutto dello stesso grave errore, e di convocarci anche in vista della definizione della prossima spending review, anche per evitare di continuare a commettere sbagli grossolani ai danni dei cittadini e dei servizi essenziali”.