“Ancora una volta abbiamo dimostrato che non si può andare contro i cittadini e togliere loro dei servizi – spiega Muraro – accogliendo il ricorso delle Province, il TAR ha dunque annullato il decreto ha ripartito tra le Province un taglio di 500 milioni di euro nel 2012, con ricadute disastrose sui servizi erogati come i Servizi per l’Impiego, l’edilizia scolastica, la viabilità…
Il Tar ha infatti sottolineato come, con le modalità dei tagli imposta dal Governo sono state penalizzate le Province che erogano più servizi, anche delegati dalla Regione, i cui costi sono appunto entrati pure nella base di calcolo sulla quale parametrare il taglio. I Giudici hanno inoltre riscontrato una violazione del principio di leale collaborazione tra Istituzioni, non avendo il Governo tenuto conto delle osservazioni delle Province stesse.
La stessa Provincia di Treviso ha presentato ricorso al Tar nel novembre 2012 e ricordo che nel marzo scorso siamo riusciti a ottenere 24 milioni di euro che lo Stato ci doveva.
Dopo queste decisioni e dopo la sentenza della Corte Costituzionale, mi auguro fortemente che questo Governo, rendendosi conto degli errori del precedente, voglia confrontarsi seriamente sulla riduzione del taglio previsto per il 2013 (1,2 miliardi), che parte dallo stesso errore di fondo che ha portato all’annullamento del decreto di Monti.
Le Province vogliono partecipare alla spending review, vogliono contribuire alla ridefinizione dell’architettura statale, ma vogliono farlo senza essere capro espiatorio e soprattutto senza che vengano a mancare i servizi erogati ai cittadini”.
Redattore: Ufficio stampa UPI VENETO