“Il rapporto di Legambiente sullo stato delle scuole italiane conferma l’allarme che ormai da due anni abbiamo lanciato, inascoltati” Lo dichiara il Presidente dell’Upi Antonio Saitta, sottolineando che “se le scuole italiane sono in questa condizione e’ perche’ negli ultimi 10 anni i governi non hanno investito 1 solo euro per la messa in sicurezza. Il Ministro Carrozza ci ha provato, ma i 150 milioni di euro che e’ riuscita a destinare a questi investimenti non possono essere considerati che un segnale. Per questo avevamo chiesto ripetutamente a Governo di riservare quel poco di spazio di patto di stabilita’ che e’ stato concesso alle Province e ai Comuni nella Legge di stabilita’ per consentirci di usare le risorse bloccate nelle casse esclusivamente per la messa in sicurezza delle scuole, ma il Parlamento ha scelto di non considerare prioritari questi interventi. La situazione e’ grave, ma si aggravera’ ancora nel prossimo anno perche’, nella furia mediatica abolizionista sulle Province, sta passando inosservata una questione che sembra solo un tecnicismo, ma invece avra’ un forte impatto sulla vita dei cittadini: il passaggio della gestione degli oltre 5000 edifici scolastici da 107 Province a piu’ di 1300 Comuni, con la moltiplicazione dei centri di spesa e l’aumento dei costi per investimenti di manutenzione, messa in sicurezza e costruzione di nuove scuole. Secondo i nostri calcoli si tratta di almeno 650 milioni di euro in piu’ a partire dal prossimo anno scolastico, soldi che, considerato il blocco degli investimenti e i tagli continui agli enti locali, si ridurranno i risorse sottratte alle scuole. Ma questo si tiene rigorosamente sotto silenzio”.
Redattore: Barbara Perluigi