“Dopo la Corte Costituzionale, anche il Tar sancisce con chiarezza che non permettere le elezioni provinciali e commissariare senza motivo le Province e’ un atto illegittimo. Il volere rincorrere la propaganda contro le Province continua a produrre instabilita’ e caos. Una incertezza che non ha fatto che creare disagi ai cittadini, perche’, sospese da oltre due anni nel limbo della riforma, alle Province piu’ che a ogni altro ente, sono stati tagliati i soldi necessari per garantire i servizi, per assicurare la manutenzione delle strade, per mantenere le scuole sicure, per contrastare il dissesto idrogeologico. L’accanimento contro le Province, culminato con la sospensione delle elezioni, non ha danneggiato i politici, che sono a scadenza di mandato, ma i cittadini”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi Antonio Saitta, commentando la sentenza emessa ieri dal TAR Liguria, che annulla il commissariamento della Provincia di Genova sulla base della dichiarata incostituzionalità delle disposizioni del decreto Monti sulle Province, e intima il ripristino del corretto funzionamento delle istituzioni locali, secondo le norme vigenti, che per le Province prevedono l’elezione diretta di Presidente e Consiglio.
“E’ la conferma – continua Saitta – degli errori compiuti dai Governi in questi anni in materia di ordinamento degli enti locali, che l’Unione delle Province d’Italia ha da sempre denunciato.
Questa sentenza richiede alla politica di ripristinare il corretto funzionamento democratico delle istituzioni locali, superando le normative sui commissariamenti delle Province che si sono stratificate in questi due anni e consentendo ai cittadini di votare i loro rappresentanti nei territori, come previsto dall’articolo 48 della Costituzione.
Il Parlamento che in questi giorni sta esamindando il Disegno di Legge del Governo sulle Province – aggiunge Saitta – e’ lo stesso che ha votato i provvedimenti bocciati per incostituzionalita’ dalla Corte Costituzionale e dal Tar. Ci auguriamo che questa sentenza induca a riflettere su quanto si sta decidendo in questi giorni al Senato, quantomeno apportanndo quelle modifiche che sono indispensabili, se non si vuole incorrere in nuove bocciature della magistratura e se si vuole davvero produrre una legge in grado di costruire intorno alla Costituzione, una riforma capace di garantire un miglioramento nella gestione dei servizi essenziali per i cittadini e i territori. Resta il fatto che una corretta riforma delle istituzioni, tutte, dovrebbe partire dalla Costituzione”.