“Con l’accordo di oggi si fa un passo in avanti nel percorso di attuazione della legge di riforma delle Province. Noi avremmo voluto che i contenuti dell’accordo e del decreto fossero ancora più strutturati, per fare subito chiarezza e iniziare l’opera di semplificazione ammnistrativa del governo dei territori, ma evidentemente la necessità di giungere ad una conclusione unitaria ha fatto sì che su questo punto non ci si potesse spingere oltre”. E’ il commento del Presidente dell’Upi Alessandro Pastacci, al termine della Conferenza Unificata che ha dato il via libera all’accordo e al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che fissa i criteri e i principi per la ripartizione di quelle funzioni che la Legge Delrio non attribuisce alle Province. “Da oggi – aggiunge Pastacci – inizierà una fase di consultazione e di decisione nelle Regioni, che speriamo davvero possa chiudersi entro l’anno con la definizione di un quadro chiaro di chi fa che cosa, funzioni ripartite tra Comuni e Province, senza la creazioni di enti e agenzie regionali che non avrebbero alcun senso. E’ necessario però – aggiunge Pastacci- l’impegno di tutti alla massima salvaguardia dei servizi essenziali ai cittadini, che non devono entrare nel balletto delle competenze. Ma soprattutto, considerata l’importanza delle funzioni fondamentali che restano in capo alle Province, bisogna assicurare le risorse adeguate per potere garantire ai cittadini il mantenimento dell’erogazione dei servizi. Si tratta di servizi essenziali, della gestione dell’80% delle strade del Paese, di tutte le scuole superiori italiane e del trasporto pubblico locale, alla tutela del territorio: tutti compiti che ora saranno svolti dalle nuove Province guidate dai Sindaci, che devono essere messi nelle condizioni di potere assolvere a queste responsabilità”.
Redattore: Barbara Perluigi