Seconda riunione nella mattinata odierna dell’Osservatorio regionale istituito per la ricognizione, secondo quanto stabilito dalla legge Delrio, delle funzioni delegate alle province e per la loro eventuale ridistribuzione tra enti.
“Ci ritroveremo con il Presidente Chiamparino e gli Assessori Reschigna e Valmaggia tra Natale e Capodanno per entrare nel merito di una decisione finale, anche alla luce del testo definitivo della legge di stabilità, al voto in Senato venerdì, sebbene i presupposti non ispirino ottimismo e nonostante ci sia stato detto che a Roma sono ormai in molti ad aver compreso che il proseguimento della riforma Delrio risulti a questo punto impraticabile. Di fatto è purtroppo improbabile che il testo che approderà in aula riservi novità che possano salvare le Province sull’orlo del dissesto. I tagli ai trasferimenti già attuati e quelli previsti non consentono alla quasi totalità degli enti di coprire le spese per le funzioni fondamentali assegnate dallo Stato (edilizia scolastica, viabilità e difesa del suolo), figuriamoci per le funzioni delegate, che la Regione non pare disposta ad assumere su di sé, perché vorrebbe dire farsi carico anche del personale che se ne occupa e ciò in una situazione di grave disavanzo per la stessa Regione, che per prima si è imposta di razionalizzazione il proprio organico” ribadisce il presidente della Provincia del VCO Stefano Costa.
“Da parte mia – continua – nella riunione di stamane ho richiamato l’attenzione sull’insostenibile situazione finanziaria che grava sulla nostra Provincia, che registra il record nazionale per tagli ai trasferimenti negli ultimi 4 anni, e di come stiamo cercando di affrontare questo nodo drammatico in piena trasparenza con una seconda riunione, nel pomeriggio del prossimo venerdì, di un tavolo tecnico-politico, teso a estendere anche all’esterno dell’ente la consapevolezza di come per la Provincia del VCO non vi sia futuro in seguito alla pesantissima riduzione nei trasferimenti decisi con la legge di stabilità in via di approvazione e a quelli già operati dal decreto 66 dello scorso aprile. Ho evidenziato anche come siamo la prima tra le otto province piemontesi ad avere istituito con il sindacato un gruppo di lavoro per monitorare la possibilità di mobilità del nostro personale verso altri enti, anche se lo spostamento di dipendenti delle provincia verso altri uffici pubblici si è già abbondantemente effettuato negli scorsi tre anni e ora la situazione risulta piuttosto satura”.
Da ciò che il Presidente Costa riporta della riunione odierna si apprende come la Regione sembrerebbe indirizzata a riorganizzare la gestione del trasporto pubblico locale, della formazione professionale, ma anche dei servizi legati al ciclo idrico e dei rifiuti, a livello di ‘quadrante’, con convenzioni tra province, ma non assumendosene direttamente le funzioni.
“Per quanto riguarda le politiche della montagna, nota positiva, la Provincia del VCO, almeno nominalmente, viene già indicata come dotata di ‘specificità’ e dunque designata con UNCEM e le Unioni dei Comuni a partecipare al tavolo dedicato ad affrontare questo ambito. A questo proposito – conclude Costa – ho voluto evidenziare come il nostro territorio risulti quello in cui viene prodotto un terzo di tutta l’energia idroelettrica realizzata in Piemonte e che dunque non si possa prevedere, come inteso dalla manovra economica regionale, aumentare il canone di concessione per lo sfruttamento di una nostra risorsa prevalente senza che, ancora una volta, non ci venga riconosciuto quello che – proprio in virtù della nostra specificità – ci spetta. Attualmente si tratta di un incasso per la Regione di 12 milioni che con questo aumento salirebbe almeno a 20”.
Redattore: Ufficio stampa Verbano Cusio Ossola