Il Cal, il Consiglio delle autonomie locali istituito dalla legge 1/2006, si appresta a una rivoluzione radicale. Domani pomeriggio (6 marzo) alle 15, la prima commissione del Cal è chiamata, infatti, ad approfondire lo schema di disegno di legge riguardante la “Disciplina del Consiglio delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia”, approvato in via preliminare dalla Giunta regionale lo scorso 27 febbraio. “Una trasformazione con tempi troppo accelerati rispetto all’entrata in vigore e in funzione delle Uti e che apporta modifiche sostanziali all’organismo stesso e ribadisce il disegno di una regione egemone che non riconosce il ruolo delle autonomie locali, limitandone gli spazi di espressione e di autonomia” critica il presidente della Provincia di Udine e dell’Upi Fvg Pietro Fontanini che domani durante l’incontro avanzerà una serie di controproposte. Fontanini solleva la questione della rappresentanza degli Enti Locali. “Il Cal così come attualmente composto, – spiega il presidente Fontanini – è l’organo di rappresentanza per eccellenza delle amministrazioni locali previsto dalla Costituzione. Con i suoi 23 membri riunisce, infatti, i quattro comuni capoluogo, le quattro province e quindici Comuni non capoluoghi di provincia scelti in modo da assicurare un’adeguata rappresentanza a tutti i territori anche a quelli montani. Ora nel “nuovo” Cal, si passa da 23 a 17 membri tante quante saranno le Uti. Una modifica sostanziale alla rappresentanza che procede ancor più speditamente del riordino degli enti locali: ricordo, infatti, che le Uti entreranno in vigore dal 1 ottobre 2015 e in funzione effettiva dal 1 gennaio 2016”. Fontanini entra nel merito dell’operatività del Cal. “Questo organismo deve essere dotato di autonomia organizzativa, contabile, amministrativa e finanziaria. Non dev’essere controllato dalla Giunta regionale o da uno o più dei suoi assessori – aggiunge Fontanini – ma deve essere un’entità “terza” rispetto all’esecutivo e collegata con il Consiglio regionale, come avviene pressoché in ogni altra regione d’Italia. La Regione, a questo proposito, nella legge di bilancio deve assegnare annualmente al Consiglio delle autonomie le risorse finanziarie destinate al suo funzionamento ed alle sue attività, nell’ambito delle risorse destinate alla finanza locale”. Altro aspetto sui cui Fontanini intende fare pressione è il ruolo del Cal e il peso delle intese che vengono espresse. “Finora i pareri non sono stati vincolanti mentre ritengo che le valutazioni del Cal debbano avere maggiore forza e la Giunta e il Consiglio regionale debbano tenerne conto. Ecco perché – motiva Fontanini – quando la Giunta regionale intende varare un provvedimento che non abbia riportato l’intesa o non intenda accogliere le modifiche del Cal, deve specificamente motivare questo discostamento. Mentre, nel caso di provvedimenti legislativi che non abbiano riportato l’intesa o nel caso in caso in cui il pronunciamento del CAL sia condizionato all’accoglimento di specifiche modifiche, il Consiglio regionale debba esprimersi a maggioranza assoluta dei suoi componenti”. Il Cal, insomma, deve avere più dignità istituzionale cosa che non traspare nel testo di modifica della Giunta regionale. “Mi auguro che la proposta venga esaminata e condivisa anche dagli altri esponenti della Commissione – conclude Fontanini – e su questa si discuta lunedì 9 marzo nella seduta del Cal che prevede tra i punti all’ordine del giorno proprio l’intesa sulla riforma del Consiglio stesso”.
Redattore: Ufficio stampa Provincia Udine