Definito oggi in Regione un accordo tra il Governatore, Luca Zaia, e i Presidenti delle Province del Veneto per avviare un percorso comune sulla visione strategica regionale, sull’effettivo concorso delle autonomie locali, prima e dopo il referendum del prossimo 22 ottobre, per condividere le azioni politico-istituzionali da realizzare congiuntamente, per conseguire quel grado di autonomia amministrativa, organizzativa e finanziaria da tutti auspicata nel confronto con il Governo.
“Il tema in discussione –ha detto il Presidente dell’Upi Veneto e della Provincia di Padova, Enoch Soranzo- che va oltre gli aspetti più strettamente formali del negoziato con lo Stato nelle forme stabilite dall’art. 116 della Costituzione, è una visione dell’organizzazione della Repubblica: s’intende infatti essere sensibili al sentire dei cittadini per valorizzare il sistema delle autonomie, ridimensionando gli ambiti d’intervento dello Stato centrale.
Non si tratta quindi di un mero coinvolgimento formale degli enti locali, ma di una loro partecipazione attiva nel processo di autonomia e decentramento, sia in fase di costruzione che di attuazione. Una partecipazione necessaria e strategica, per un effettivo e reale effetto di radicamento sul territorio.
Il riordino delle cosiddette funzionali non fondamentali avviato dalla Regione con una sua legge del 2015 e sviluppato con la Legge regionale 30/2016, che in prospettiva pre referendum costituzionale ha previsto la riallocazione in Regione di alcune funzioni già storicamente delegate alle Province, quali ad esempio caccia e pesca, agricoltura, agriturismi, difesa del suolo, energia, Polizia provinciale, etc., andrebbe ripensato in un’ottica di effettivo decentramento, avendo come criterio guida la definizione del miglior ambito territoriale per la più efficiente erogazione dei servizi ai cittadini.
Su queste e altre questioni si può dunque costruire un confronto costante ed effettivo, valorizzato dalla recente istituzione delle Autonomie Locali, con la Legge Regionale del settembre 2017.
Per questo sosteniamo il referendum del prossimo 22 ottobre, perché come Amministratori pubblici, e Sindaci, pensiamo che questo potrà essere un utile strumento per migliorare la qualità della vita, e dei servizi, di tutti i veneti.
E non ci prestiamo ad alcuna speculazione politica, né a sostenere chi pensa che il referendum sia un ennesimo banco di prova elettorale.”
Nell’incontro di oggi si è concordato di attivare un Tavolo di lavoro permanente tra Province e Regione che, subito dopo il referendum, consentirà a quest’ultima di trattare con il Governo, nell’ambito del negoziato per il conseguimento di una maggiore autonomia, coerentemente con quanto previsto dalla Costituzione e sancito dalla Corte Costituzionale, rappresentativo delle diverse istanze provenienti dagli enti locali del Veneto.