“Saranno molte le Province che non riusciranno ad approvare il bilancio entro il termine del 31 marzo, ma il vero problema è che con le forti criticità che stiamo registrando, senza nuovi interventi urgenti lo stato di emergenza dei bilanci non riuscirà ad essere sanato”. Lo ha detto il rappresentante Upi in Conferenza Stato Città, Nicola Valluzzi, presidente della Provincia di Potenza, nella riunione che era stata richiesta dall’associazione proprio per rappresentare al Governo l’impossibilità di rispettare i termini di approvazione del bilancio e per chiedere una nuova proroga. “Proroga – spiega Valluzzi – che non è stata accordata, e che avevamo richiesto non solo per l’impossibilità ad ottemperare l’obbligo normativo, quanto per potere avere il tempo necessario a portare all’attenzione del nuovo Governo e Parlamento questa emergenza. Ricordiamo che la grave crisi finanziaria delle Province è stata causata dai prelievi forzosi della Legge di Bilancio 2015, che la Corte dei Conti ha definito manifestamente insostenibili, tanto che per il 2018 al comparto mancano 450 milioni, che la legge di bilancio 2018 ha assegnato solo in parte. che sono state assegnate solo in parte. L’incertezza in cui ora si trovano diverse Province, che si riflette sulla impossibilità di assicurare servizi efficienti ai cittadini e alle comunità – sottolinea il Presidente – non è però solo di natura finanziaria: continuiamo a riscontrare pesanti incongruenze causate dalla mancata rispondenza tra la legge 56/14, che ha riformato le Province, e il Testo Unico degli Enti Locali non è mai stato adeguato a quella riforma. È anche su questi temi e sulla necessità di risolvere le criticità istituzionali che chiederemo al nuovo Governo e al nuovo Parlamento di avviare quanto prima un confronto”.
Quanto al quesito presentato dall’Upi rispetto alle procedure in caso di mancata approvazione dei bilanci, la Conferenza Stato Città si è espressa nel senso della non applicabilità dell’articolo 141 del Dlgs 267/2000 alle Province e alle Città metropolitane.