Il Foto Archivio Storico Trevigiano (FAST) accresce il patrimonio del proprio fondo storico fotografico, con centinaia di diapositive a colori della Treviso tra il 1980 ed il 1990 che il noto trevigiano medico per professione e fotografo per passione, Ennio Ciaccia, ha donato in questi giorni alla Provincia di Treviso
Il FAST nasce nell’anno 1989 quando la Provincia di Treviso riconobbe la necessità di salvaguardare il patrimonio fotografico di Giuseppe Fini, attualmente il capitale è di circa 500.000 immagini fotografiche, di cui circa 450.000 su supporto fisico sono conservate in un locale adatto alla conservazione, mentre le rimanenti 50.000 in formato solo digitale sono conservate su supporti informatici della Provincia di Treviso.
“Queste immagini preziose – dichiara il Presidente della Provincia Stefano Marcon – consentono di studiare l’arte e la storia del Veneto, permettendo di esplorare e analizzare nei dettagli ogni aspetto della vita quotidiana, dei costumi, delle tradizioni, dell’evoluzione del territorio, dei centri abitati, dell’edilizia rurale, dell’archeologia industriale, dal 1860 ai giorni nostri.”
Dall’acquisizione iniziale del fondo di Giuseppe Fini si sono aggiunti negli anni diversi nuovi acquisti, donazioni, affidamento di fondi in gestione al FAST. Allo stato attuale, l’Archivio conserva 35 fondi fotografici fisici, collocati in un locale climatizzato, con temperatura e umidità controllate come prescritto dalle regole della conservazione fotografica.
Tra i fondi di proprietà dell’Ente un posto di rilievo è da attribuire sicuramente al Fondo Fini. Tale fondo, costituito da circa 17.500 immagini in gran parte su lastre di vetro, conserva i negativi originali dei Ferretto e di Umberto Fini, pionieri della fotografia a Treviso, e inoltre le immagini sulle opere di Tomaso da Modena, di Cima da Conegliano, di Arturo Martini, tutte le immagini della campagna fotografica realizzata in collaborazione con Giuseppe Mazzotti sulle ville venete, incisioni, stampe, opere di artigianato e materiale di enorme interesse storico-culturale, tra cui le fotografie scattate dal conservatore della Gipsoteca canoviana di Possagno, Stefano Serafin, e dal figlio Siro nell’autunno del 1917, dopo il bombardamento austriaco sulla zona, per documentare i gravissimi danni subiti dalle sculture del Canova.
Importanti risultano inoltre i fondi Nascimben e Bragaggia. Il fotografo Aldo Nascimben (1912-1997), è un nome importante della fotografia e cinematografia italiana, arti da cui si sentì attratto fin da giovanissimo; inizialmente coltivò la fotografia e il disegno per poi ampliare i suoi interessi al cinema. La famiglia ha dato esecuzione alla sua volontà testamentaria donando alla Provincia di Treviso il suo archivio fotografico privato costituito da immagini della città, dagli anni ’30 fino agli anni ’80 e dei paesi del mondo che ha percorso per la sua attività di cineasta: Stati Uniti, India, Filippine, Turchia. Il fondo Ettore Bragaggia (1926) è costituito da migliaia di immagini della tipologia più varia: molte foto industriali, moltissime testimonianze che documentano lo sviluppo urbanistico della città, tante immagini relative a feste, riunioni e momenti pubblici importanti, ma anche foto in studio per ritratti o servizi matrimoniali.
“Mostre e cataloghi – esprime con soddisfazione Marcon – sono proposti con successo nel territorio su richiesta di enti o associazioni locali; per citare le ultime in ordine di tempo si ricorda “Paesaggi d’acqua nel Veneto” a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta in collaborazione con la Regione Veneto visitabile fino al 5 maggio 2019, i Quaderni FAST tematici dedicati nei numeri 1 e 2 rispettivamente a Treviso e Castelfranco Veneto, la prossima uscita del n. 3 rivolto a Conegliano e le mostre fotografiche di Fiaf-De Wolanski in allestimento prossimamente nel Foyer della Provincia di Treviso.”
Redattore: Ufficio stampa Provincia di Treviso