Una partecipazione corale anche se non esaustiva (in questa prima riunione mancava il mondo professionale) anche per i limiti oggettivi dello strumento video conferenza. Questa mattina la Provincia ha ascoltato il mondo del lavoro con le associazioni di categoria e i sindacati. Circa quaranta partecipanti insieme ai consiglieri provinciali e ad alcuni ospiti che con le loro competenze e risorse trasversali possono aiutare il territorio: il vescovo Lorenzo Leuzzi, l’Università con il delegato del Rettore, Andrea Ciccarelli; l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale “Caporale” con il direttore Nicola D’Alterio, il Consorzio Europa con l’amministratore Filippo Lucci, la Camera di Commercio con il presidente Gloriano Lanciotti.
Il tema posto dalla Provincia è quello del ruolo degli enti locali a supporto di quella che: “non può essere paragonata a nessuna crisi affrontata fino a questo momento, è una fase simile a quella post bellica aggravata dal fatto che una larghissima fetta del mondo civile imprenditori, lavoratori, autonomi, artigiani, commercianti sono chiusi in casa in una situazione di impotenza” ha dichiarato in apertura il presidente Diego Di Bonaventura.
La risposta è stata corale: una piattaforma univoca che deve vedere insieme il mondo del lavoro, i Comuni e la Provincia per iniziative e richieste coordinate, per analizzare e superare le molte criticità (fra problemi antichi e quelli emergenziali) che si stanno presentando.
Grandi criticità e temi trasversali posti da tutti i partecipanti. I tempi lunghi degli aiuti, sindacati e mondo imprenditoriale denunciano imbuti burocratici di diverso tipo e a diverso livello dai provvedimenti del Governo a quelli regionali e locali. L’assoluta, drammatica, mancanza di liquidità che in un calo di consumi potrebbe durare mesi; il mondo del credito che non rispetta i termini dei Decreti del Governo con procedure, interessi e istruttorie che non corrispondono alle esigenze di chi vuole ripartire; le tasse locali (che possono arrivare fino a 15/20 mila euro l’anno per chi ha esercizi commerciali) alle quali non si sa come far fronte e il timore che ogni Comune decida una propria strategia innescando un processo negativo, una competizione fra poveri.
Un focus approfondito e locale è stato fatto sul turismo e sulla ricostruzione post sisma. La provincia teramana intercettava circa il 65% dei flussi turistici dell’intera regione, le parti sociali reclamano una programmazione e finanziamenti specifici con un progetto che deve vedere insieme tutti i Comuni, superando le divisioni registrate sino ad oggi fra mare e costa. Altro rilievo specifico quella della ricostruzione post sisma mai decollata: solo quella privata pesa due miliardi per la provincia teramana; uno shock economico di cui si ha bisogno subito anche per ricostruire quei borghi dove pare si orienterà il turismo futuro, una tendenza che il territorio rischia di non intercettare perché nei Comuni del cratere sono migliaia le abitazioni inagibili. Hanno chiesto alla Provincia di incontrare il Commissario straordinario, Giovanni Legnini e l’Ufficio per la ricostruzione.
Alla Provincia, quindi, è stata invocata una sintesi con interventi ufficiali nei confronti di Governo e Regione e di un coordinamento dei Comuni per l’elaborazione di una piattaforma di programmazione.”Ad oggi registriamo la perdita di quattrocento imprese – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Gloriano Lanciotti – se non viene immessa subito e senza condizioni della liquidità in tanti semplicemente rinunceranno a riaprire imprese, laboratori, negozi. I protocolli di sicurezza per il lavoro sono ulteriori costi a carico a fronte di fatturato zero che rimarrà tale per molti mesi. In questa fase l’accentramento della gestione degli aiuti finanziari regionali solo in capo alla Fira, una situazione che denunciamo da anni, con l’esclusione dei Confidi che per decenni sono stati vicini e veloci a fianco delle imprese costituisce un danno di non poco conto. Abbiamo bisogno di velocità”.
A coordinare in maniera operativa le questioni emerse il consigliere provinciale Lanfranco Cardinale per il quale: “ora ci vuole metodo e velocità, dividendo gli aspetti emergenziali da quelli di medio periodo – ha detto – faremo dei gruppi di lavoro, serviranno a anche a monitorare gli effetti e l’efficacia dei provvedimenti che vengono assunti perchè come abbiamo constatato questa mattina anche le buone intenzioni possono impattare su procedure e modelli organizzativi che ora vanno rivisti. Possiamo contare su energie e competenze di eccellenza in questo territorio bisogna metterle insieme”.
“Primo, non fa chiudere le imprese che abbiamo. Secondo sicurezza, salute e ripresa devono camminare insieme. Progetti pilota, test, patente d’immunità, sostegno anche finanziario alle iniziative che facilitano la ripresa del mondo produttivo in condizioni di sicurezza: qui abbiamo un’eccellenza come l’Istituto Zooprofilattico che su questo terreno sta giù collaborando anche con altri territori del Paese e che dobbiamo utilizzare per muoverci su un terreno che comporta rigore scientifico. Questo è quello che possiamo fare subito insieme a riunire l’Assemblea dei Sindaci perchè questa è una richiesta che arriva da tutti: programmare insieme, decidere insieme, dare forza alla provincia di Teramo con documenti e richieste unitarie. Il COVID esige una reazione immediata e anche profondi cambiamenti: farlo insieme significa avere più forza in tutti i tavoli decisionali“: ha chiosato il presidente Diego Di Bonaventura aggiungendo che Upi e Aci dialogando con il Governo per ottenere quei fondi straordinari che consentirebbero di tagliare le tasse locali.
A margine del suo intervento una buona notizia dal vescovo Leuzzi che ha confermato che a giugno si svolgerà “Il Forum del Gran Sasso” un appuntamento di carattere internazionale al quale la Curia sta lavorando da tempo con interventi di personalità di autorevoli referenze nazionali e internazionale. “Ora più che mai, è necessario” ha affermato il Vescovo.
Redattore: Ufficio stampa Provincia Teramo