Sono 85 i firmatari del Patto per l’Economia, il welfare, la formazione, il territorio siglato oggi presso la sede della Provincia MB, proposto dalla Provincia MB e definito con il contributo di istituzioni, associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, rappresentanti della sanità, del welfare, del terzo settore, della scuola e della formazione e della politica con la partecipazione del Consiglio Provinciale e dell’Assemblea dei Sindaci MB.
16 impegni ed 1 obiettivo comune: parte da oggi la sfida per il RESTART del Sistema Brianza.
Con la sigla del PATTO la Provincia propone la risposta del territorio alla crisi post Covid-19: fare Sistema e lavorare, UNITI, ad nuovo modello di sviluppo economico, produttivo, sociale, educativo partendo dall’analisi delle problematicità emerse nei mesi di lockdown per condividere idee, proposte, contributi alla realizzazione di azioni che possano garantire sicurezza sanitaria per la corretta ripresa del lavoro, della scuola, del sistema della mobilità e sostegno alle categorie che stanno subendo i contraccolpi della crisi sanitaria.
Il patto è stato siglato nell’ambito di una giornata intensa di lavori a cui hanno partecipato i principali stakeholder territoriali che hanno offerto, nel corso di quattro sessioni di lavoro, contributi, esperienze, testimonianze, e il punto di vista delle istituzioni.
“Siamo partiti ascoltando il territorio ed i suoi protagonisti, a partire dai Sindaci che si sono trovati ad affrontare numerose ed inaspettate richieste di sostegno economico nella fase di lockdown: richieste che era necessario comprendere per capire cosa stava succedendo nei nostri Comuni con lo stop di molte attività lavorative. – spiega il Presidente Luca Santambrogio – Da questi segnali ma anche dal risultato positivo di alcune esperienze come lo smart working, la Provincia, appena possibile, ha attivato un percorso di confronto con tutti gli stakeholder del territorio ed avviare insieme riflessioni sui cambiamenti per intercettare le emergenze di altra natura che stavano venendo a galla. Il coinvolgimento di tutti gli altri soggetti è stato un passaggio non scontato ma sorprendente per la risposta che abbiamo ottenuto: la giornata di oggi ne è la prova. Questo è un territorio resiliente che ne ha passate tante, ma è il momento di cambiare passo e aprire un nuovo capitolo partendo dalla capacità di fare sistema che abbiamo già visto in tante occasioni. Il Adesso si tratta di pensare ad un nuovo modello di crescita e sviluppo per dare sostegno alle imprese, includere tutte le categorie di lavoratori nel mercato del lavoro agganciando la formazione e il welfare, lavorando sulla sostenibilità del territorio in termini di mobilità, infratrutture anche digitali. C’è bisogno di innovazione ma anche di condividere progetti e soluzioni con una unica finalità e senso di responsabilità verso i cittadini che aspettano risposte ed azioni concrete. Sigliamo oggi un patto che non deve rimanere sulla carta ma che vogliamo portare nel territorio, nelle aziende, nelle scuole, nelle realtà che vivono i nostri cittadini”.
Perché la BRIANZA ha bisogno di un ReSTART: il Sistema MB è un sistema dinamico che sa produrre occupazione ma nel 2019 ancora non offriva stabilità: la forma contrattuale più utilizzata resta il tempo determinato. L’ampio turn-over che contraddistingue sempre di più il mercato del lavoro è una caratteristica prevalente della cosiddetta fascia bassa: sono soprattutto i soggetti con un know-how modesto ad entrare ed uscire continuamente dal sistema produttivo territoriale. Si tratta di lavoratori con un portato professionale poco specializzato, che vengono impiegati nello svolgimento di mansioni ripetitive (per esempio, in catena di montaggio), dove la formazione ai compiti da svolgere non è necessaria.
L’epidemia e le misure restrittive di prevenzione hanno avuto, da febbraio in poi, un impatto su questo quadro occupazionale peggiorando gli squilibri tra settori e incidendo ancora di più sulla tenuta dei contratti: già nell’autunno si stima che saranno più evidenti le conseguenze della tenuta occupazionale, in particolare delle categorie già penalizzate – donne, over 50, e persone fragili per malattia o disabilità o dipendenze e marginalità.
E’ un sistema che ha saputo anche dare risposte immediate alla crisi attraverso l’innovazione e la sperimentazione e di modelli organizzativi nuovi, premesse essenziali per promuovere nuove politiche di riorganizzazione e coordinamento dei tempi della città per garantire accessibilità e fruibilità dei luoghi e dei servizi.
Da queste premesse la Provincia ha proposto un patto per un nuovo modello di sviluppo inteso come Restart: non è una ripartenza dal punto in cui tutto si è fermato senza prevedere cambiamenti ma si deve partire dai cambiamenti che la crisi sanitaria ha reso più manifesti per elaborare nuove risposte ai bisogni e alle nuove fragilità.
La struttura e gli impegni: il patto è strutturato in tre parti che risultano fortemente interconnesse: le parole chiave sono condivisone, integrazione, partecipazione, inclusione, legalità, sicurezza sanitaria, semplificazione. L’obiettivo del patto è coordinare il necessario processo di integrazione tra istituzioni, lavoro, istruzione, formazione, con attenzione alle nuove fragilità per un migliore utilizzo delle risorse e delle opportunità offerte dalla innovazione. Ognuna delle tre parti prevede azioni declinate in finalità che determinano un impegno all’interno di un patto secondo tempi stabiliti. Alle Istituzioni il compito di agevolare la semplificazione di procedure amministrative per aiutare le imprese e sostenere così l’occupabilità, anche in termini di inclusione.
Ripartire Insieme è il tema che guida il primo capitolo dedicato a Economia, Lavoro, Formazione e contiene sei impegni: monitorare gli indicatori dell’andamento socio – economico del territorio; attuare politiche per l’occupazione e per un’economia inclusiva; sostenere la semplificazione amministrativa negli enti locali del territorio; costruire un sistema condiviso di raccolta del fabbisogno di competenze; collaborare per la continuità dei percorsi formativi e la spendibilità delle competenze nel mondo del lavoro; condividere la ripresa delle attività scolastiche in accordo con le comunità territoriali.
Curare e prendersi cura è il filo del capitolo dedicato a Welfare e Sanità e contiene 4 impegni: affiancare all’intervento sanitario di cura l’intervento sociale del prendersi cura; costruire il coinvolgimento costante del Terzo settore sia nella programmazione e progettazione degli interventi, sia nel riferimento alle risorse economiche, di competenza, di professionalità; affrontare la povertà nelle sue molte declinazioni: economica, educativa, digitale, relazionale; integrare e coordinare gli interventi per evitare la frammentazione delle risposte.
Nuovi paradigmi per un ambiente urbano di qualità, per la parte che riguarda Territorio e mobilità, rappresenta la sessione più legata ai temi dell’innovazione e della mobilità, come fil rouge dello sviluppo di un nuovo modello organizzativo strettamente connesso al processo di redazione e adozione di strumenti urbanistici di pianificazione della provincia – come il PUMS, Piano Urbano della Mobilità sostenibile – per gestire il tema della mobilità urbana in un’ottica strategica, di partecipazione e di sostenibilità.
Sono sei gli impegni che le parti hanno sottoscritto: evoluzione degli scenari economici, nuove esigenze e ricadute territoriali; mobilità sostenibile e mobility management; infrastrutturazione digitale del territorio; nuove progettualità per spazi urbani, casa, lavoro e scuola; smart city, sistemi its e sistemi di supporto alle decisioni; servizi di rete per le aziende dei servizi pubblici/ partecipate della Brianza.