Come in tutte le città d’Italia, il 30 gennaio sarà riunito anche ad Agrigento il Consiglio provinciale, in una seduta aperta alla cittadinanza, alla deputazione agrigentina, alle forze economiche e sociali, ai segretari provinciali dei sindacati e ai sindaci. L’iniziativa è proposta dall’Unione province d’Italia, e il suo obiettivo è sollecitare il Governo ed il Parlamento nazionale alla rapida approvazione delle norme finalizzate alla semplificazione ed alla razionalizzazione delle funzioni di ogni livello di governo così come previsto dalla Costituzione italiana. Il mantenimento delle Province come organo di governo intermedio con maggiori competenze è un altro obiettivo del Consiglio
“Ritengo che a conclusione del dibattito di giorno 30, – ha commentato il presidente del Consiglio provinciale, Raimondo Buscemi – il Consiglio farà proprio l’ordine del giorno stilato dall’Unione province italiane che sintetizza egregiamente il punto di vista degli amministratori locali in merito alle riforme che il Governo nazionale dovrà varare per il riordino istituzionale dell’articolazione della pubblica amministrazione. Personalmente – conclude Buscemi -, per quanto attiene lo specifico problema della ventilata abolizione delle Province, ritengo che risulti incompatibile la loro abolizione nel momento in cui si vuol portare a compimento l’azione di decentramento amministrativo e fiscale per la trasformazione in senso federale dello Stato Italiano, e pertanto le forme intermedie di governo si rendono indispensabili per garantire il funzionamento dell’architettura di uno Stato federale”.
A conclusione del dibattito sul riordino delle Province, il Consiglio, in considerazione della esplosiva situazione di Lampedusa, affronterà anche il tema riguardante la gestione dell’immigrazione clandestina e l’ipotesi della costruzione di un centro per lo smistamento e l’espulsione dei immigrati.
Redattore: Ufficio stampa Provincia di Agrigento