Fondo Welfare più Comitato d’Intesa: il tandem avvia la gara di solidarietà per far ripartire il Bellunese. E apre alle donazioni per la raccolta di fondi da destinare al post-coronavirus. I due soggetti si sono messi insieme per provare a risolvere alcune delle criticità create dall’epidemia. Soprattutto quelle che interessano da vicino le famiglie. Il numero di persone che in queste settimane si sono rivolte ai Comuni per il “bonus spesa” è significativo. «In una prima raccolta dei dati ci risultano almeno 70 domande nel Comune di Val di Zoldo, per circa 180 persone; 95 domande a Longarone, per 300 persone, e richieste continue nei Comuni più grandi, come Belluno, dove si sono superate le mille domande – spiega la presidente del Fondo Welfare, Francesca De Biasi -. Per questo abbiamo pensato di rimettere in gioco la stessa solidarietà che si era mossa durante l’emergenza Vaia, e abbiamo aderito senza indugio alla proposta di collaborazione avanzata dal Comitato d’Intesa, che ci ha chiesto una mano per raccogliere e distribuire risorse “di aiuto” ai bellunesi. Ci auguriamo che ancora una volta si possano aiutare le situazioni più fragili che stanno emergendo durante queste giornate difficili in provincia. La raccolta, come accaduto per l’emergenza maltempo di due anni fa, andrà ad aiutare le singole situazioni di fragilità, venutesi a creare nella popolazione bellunese con l’emergenza Covid-19, in termini socio economiche; e in tal senso è a integrazione e non in sostituzione dei conti attivati da altri enti rispetto ai bisogni aggiuntivi portati dalla pandemia. Ogni contributo può essere vitale, anche da parte di chi semplicemente ha uno stipendio non toccato da questa emergenza e che volesse donare il corrispettivo di una spesa o di una bolletta della luce per chi ora non ha più reddito».
L’obiettivo dell’iniziativa #AiutiamociBelluno è proprio quello di limitare i disagi economici delle famiglie bellunesi (anche monocomponenti) dovute alla mancanza di liquidità per assenza o riduzione del reddito causati dall’emergenza sanitaria.
«Ci siamo resi da subito promotori del Fondo Welfare perché crediamo che sia uno strumento importante per dare supporto a famiglie e singoli cittadini nell’affrontare le prevedibili incertezze economiche nei prossimi mesi, disagi che le doverose iniziative del Governo potranno colmare solo parzialmente – commenta Gianluca Corsetti, presidente del Comitato d’Intesa -. Osserviamo in particolare come le “nuove povertà” sembrano presentarsi in categorie prima autosufficienti come ad esempio alcune fasce di lavori dipendenti, autonomi, piccoli esercenti e artigiani. Ringraziamo dunque la Provincia che, attraverso il Fondo, già con Vaia e ora a maggior ragione, ha dato vita a un esempio di unanimità di intenti tra istituzioni, comunità locale e mondo del volontariato, quest’ultimo impegnato in particolare nella fase promozionale».
La raccolta di fondi avviene tramite lo strumento dell’erogazione liberale, che gode delle agevolazioni fiscali (definite dall’art. 66 del D.L 18/2020 “Potenziamento del servizio sanitario nazionale e sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19“). «Per facilità nella deducibilità di quanto donato suggeriamo di aggiungere nome e cognome più il codice fiscale – spiega Francesca De Biasi -. Oppure la denominazione dell’azienda corredata dalla partita Iva. L’IBAN del conto corrente dedicato è IT84N0200811910000105892344. La causale “emergenza Covid19».