Mai quanto in questi giorni i mass media stanno annunciando in maniera incessante e angosciosa nuovi rincari generalizzati. Il quadro è preoccupante, le associazioni di consumatori stimano una stangata di almeno 300 euro per ogni famiglia. E sono soprattutto i lavoratori a reddito fisso a risentire in misura maggiore dell’aumento del costo della vita, perché il loro reddito non è cresciuto con la stessa intensità con cui è cresciuta la pressione fiscale.
Il prezzo sale quando i mercati non sono concorrenziali per il semplice motivo che si creano dei passaggi obbligati che fanno accrescere il prezzo dei beni. Ed è per questo che la richiesta di federalismo fiscale è divenuta una necessità per far fare alla nazione un passo in avanti, nel futuro. Solo così potremmo essere maggiormente competitivi in tutti i settori e gli ambiti dell’economia.
Prendiamo ad esempio la Marca Trevigiana: sappiamo che le nostre famiglie oggi si indebitano con le banche in quantità più che doppia rispetto a 10 anni fa. Questo fatto segnala contemporaneamente due fenomeni contrapposti: la maggiore fiducia nel futuro ma anche una difficoltà a mantenere il tenore di vita desiderato. E un segnale negativo viene anche dall’aumento delle sofferenze bancarie, +23% nel 2007 sull’anno precedente, contro il +3% nazionale. E in uno studio della Provincia di Treviso sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti – un campione 130.000 lavoratori alle dipendenze per 365 giorni di uno stesso datore, che non hanno altri redditi da lavoro o pensione – emerge che mediamente percepiscono 21.500 € lorde, e pagano 4.400 € di imposte. Inoltre, la retribuzione delle donne è mediamente inferiore del 31% rispetto a quella degli uomini; la retribuzioni dei settori a basso contenuto tecnologico, in cui i lavoratori locali soffrono maggiormente della concorrenza degli immigrati, sono decisamente basse: in media da 14.000 a 16.000 € lorde l’anno.
Tornando al problema del prezzo del carburante, sul nostro territorio esso risente anche di un sistema di trasporto pubblico che non garantisce la piena efficienza. E per questo mi appello alla Regione Veneto, che in questi giorni sta approntando nuove gare per il servizio di trasporti pubblici. Mi auguro che, come promesso, a Treviso siano aumentati i trasferimenti in questo settore, per portarla allo stesso livello delle altre realtà venete. Allo stesso modo, ciò deve accadere in ambito di sanità, per la quale vige ancora una sperequazione rispetto le altre province venete, nonostante il nostro altissimo grado di virtuosità riconosciuto anche dagli organismi nazionali. Saranno due azioni che garantiranno un aiuto maggiore ai cittadini, che chiedono sostegno e servizi.
Ecco perché, infine, ripongo ogni mia fiducia nel ministro Roberto Maroni, cui chiedo di portare avanti con forza le istanze della Lega per dare al paese, e al Veneto in primis, il federalismo fiscale, che è l’unica vera soluzione per poter combattere la lotta al carovita. Potremo così investire maggiormente nel territorio e sostenere l’economia locale. Bisogna salvaguardare i redditi fissi e calmierare i prezzi dei beni di prima necessità, a partire dai carburanti. Occorre muoversi su due direttrici: contenere l’inflazione da un lato e aumentare i salari dall’altro. Detassare gli straordinari può essere senza dubbio il primo passo. Dare maggior impulso alle aziende, il secondo. Infine, creare una serie di economie d’area per le fasce più deboli.