«L’autonomia dei territori passa anche dalla gestione diretta delle risorse naturali. Ora abbiamo un’occasione in più». Così il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, a poche ore dall’approvazione della legge regionale relativa alle concessioni di grandi derivazioni idriche a scopo idroelettrico.
La nuova disposizione normativa regionale prevede che alla scadenza delle concessioni (per il Bellunese si parla delle centrali Enel, in scadenza nel 2029) gli impianti diventino di proprietà della Regione e che conseguentemente spetti al territorio la messa a gara o la gestione diretta.
«Si tratta di una misura non indifferente per il territorio bellunese, dove operano 24 centrali sulle 34 totali del Veneto. Una misura fortemente voluta dalla Regione Veneto» commenta il presidente Padrin. «Parlare di energia potendo prevedere una gestione territoriale della risorsa acqua è un mattone importantissimo per costruire l’autonomia, tanto più in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Ora però dovremo essere bravi a giocarci bene la partita, che è tutt’altro che semplice. Le concessioni scadono nel 2029, per cui Provincia e Regione dovranno essere pronte entro due-tre anni con la ricognizione dello stato di fatto delle centrali. Ma è necessario individuare fin da subito il perimetro all’interno del quale potremo muoverci, per mettere a gara gli impianti o cercare una gestione in house, se verrà ritenuto più conveniente per il territorio. È una sfida grande che ha come traguardo un mattone su cui costruire l’autonomia».
Redattore: Ufficio stampa Provincia Belluno