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Confederazione Europea delle Autorità Intermedie Locali “Senza Province forti, non può esserci un’Europa forte”

Lorenzetti: "Servono riforme per una vera governance multilivello. La sussidiarietà al centro della Dichiarazione di Hannover".

In evidenza, Istituzioni e Riforme, Politiche europee    20/05/2025

Si è svolta oggi ad Hannover la Conferenza Politica della Confederazione Europea delle Autorità Intermedie Locali (CEPLI), dal titolo “Sussidiarietà alla prova: la Politica di Coesione cambia volto”. Un’occasione per riaffermare il ruolo strategico delle Province – insieme a Départements, Landkreise, Powiaty, Județe e Rayons – come istituzioni di prossimità, capaci di coniugare la visione europea con le esigenze concrete dei cittadini.

La Dichiarazione di Hannover 2025, approvata al termine dei lavori, richiama con forza le istituzioni europee e gli Stati membri a garantire un’effettiva partecipazione dei livelli intermedi di governo nella definizione della nuova Politica di Coesione post-2027. Le autorità intermedie europee chiedono l’attuazione vincolante del principio di partenariato, l’accesso diretto ai fondi UE per le Province e un nuovo modello di governance realmente multilivello, inclusivo, democratico e territoriale.

Il rischio” – dichiara Gianni Lorenzetti, Presidente UPI Toscana e in rappresentanza dell’Unione delle Provincie d’Italia (UPI) – “è che si stia passando da un’impostazione fondata sulla coesione e sulla capacità di spesa a una centrata esclusivamente su obiettivi e indicatori, con un crescente accentramento di risorse e potere decisionale a livello statale. In Italia, anche la concentrazione di funzioni sulle Regioni ha avuto effetti negativi per i territori. È tempo di invertire la rotta: le Province devono tornare ad essere protagoniste delle politiche di sviluppo, ambientali, di innovazione e infrastrutture.”

Il confronto ha posto in evidenza il rischio di un progressivo depotenziamento della Politica di Coesione, a vantaggio di priorità emergenti – difesa comune, transizione digitale, sanità e protezione civile europea – che rischiano di drenare risorse fondamentali per la crescita locale. Di fronte a questa prospettiva, la CEPLI ha ribadito la necessità di mantenere almeno il livello attuale dei finanziamenti ai territori e di semplificare l’accesso ai fondi attraverso una governance più decentrata e intelligente.

UPI ha portato all’attenzione europea la propria iniziativa sperimentale per la costruzione di Uffici Europa di Area Vasta, strumenti capaci di rafforzare le competenze progettuali e attrattive delle Province e dei Comuni, anche nei contesti più periferici.

La nostra mappatura ha mostrato con chiarezza un dato: dove esiste un presidio provinciale per i fondi europei, i Comuni rispondono meglio, partecipano di più e attraggono maggiori risorse e opportunità. Ma, ad oggi, incontriamo scarso interesse non solo da parte delle Regioni, ma anche da molti Comuni. È necessario un cambio culturale e istituzionale” – sottolinea Lorenzetti – perché perdendo altro tempo senza organizzarci rischiamo di compromettere la crescita potenziale futura.

La riforma Delrio, ricordano da UPI, ha anticipato in Italia un processo di depotenziamento delle Province che oggi si sta verificando anche in altri Paesi europei: Francia, Spagna, Belgio, Romania. In questo contesto, la CEPLI lancia un appello affinché l’Europa non si limiti a parlare di “Regioni e Città”, ma riconosca il ruolo fondamentale delle Province/Départements come terzo pilastro della governance territoriale.

Dalla Dichiarazione di Hannover emerge una visione chiara: la sussidiarietà non deve essere messa alla prova, ma deve diventare il pilastro di una nuova Unione Europea, più coesa, resiliente e democratica.

 

 



Redattore: Ufficio stampa Upi Toscana
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