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Dal ritorno ai salci al federalismo fiscale

Dal ritorno ai salci al federalismo fiscale

News    19/06/2006

Rimini, 15 giu. – (Adnkronos) – Ritorno ai saldi, federalismo fiscale, sviluppo e riordino del sistema burocratico. Sono questi alcuni dei punti contenuti nelle ‘Proposte delle province per il documento di programmazione economico finanziaria 2007-2010’ che sono stati presentati oggi a Rimini, nell’ambito di Euro.P.A., dal presidente di Upi, Fabio Melilli, durante il direttivo dell’associazione.

Nello specifico, Melilli ha fatto notare che quella del “ritorno ai saldi e’ una questione antica, perche’ il tetto di spesa e’ una condizione che non e’ mai stata condivisa”. Piuttosto, ha fatto notare il presidente “siamo convinti che sia piu’ produttivo, per quanto
riguarda la finanza pubblica, tornare a un equilibrio tra entrate e spese, anche differenziando tra territorio e territorio”. E su questo, ha anunciato, “avvieremo una discussione con il Governo che ci ha dato la sua disponibilita’”.

Per quanto riguarda, invece, il federalismo fiscale, “l’articolo 119 della Costituzione – ha fatto notare il numero uno di Upi – non e’ mai stato toccato ne’ prima, ne’ adesso con la devolution. E’ in  questa legislatura che si deve realizzare il sistema del federalismo
fiscale”. (segue) (Mem/Pn/Adnkronos) 15-GIU-06 18:06


ENTI LOCALI: PRESENTATO A EURO P.A. IL DOCUMENTO DI UPI (2) =

(Adnkronos) – A questo proposito esiste una condivisione di intenti con il ministro per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta, ovvero “si tratta ora di scegliere – ha sottolineato Melilli – qual e’la migliore strada che tiene insieme le diverse realta’ del Paese, ma che realizza un sistema di federalismo fiscale vero”. Altro punto, lo sviluppo. “Vogliamo contribuire alla
individuazione di quella parte della finanziaria che disegna lo sviluppo” ha annunciato il presidente di Upi, sottolineando la propria convinzione di “poter individuare qualche ambito di attivita’ che deve essere necessariamente affrontato”. Il riferimento andava diretto a rete viaria e scuole. Nel primo caso, “il sistema stradale provinciale
nazionale – ha detto – ha bisogno, perche’ le infrastrutture non sono soltanto le grandi reti viarie, ma anche la tenuta del sistema stradale provinciale”.

Per quanto riguarda le scuole invece, “riteniamo che non si possa piu’ continuare a disattendere la sicurezza dei notri alunni come e’ stato fatto negli ultimi anni, vanificando qualsiasi tipo di intervento”. Ecco perche’, il presidente di Upi ha fatto sapere di
avere gia’ parlato con il ministro Fioroni e di avere dato la disponibilita’ “a realizzare un piano di sicurezza al quale contribnuire anche economicamente”. L’obiettico e’, dunque, “costruire un piano condiviso e cofinanziato”. (segue)


ENTI LOCALI: PRESENTATO A EURO P.A. IL DOCUMENTO DI UPI (3) =
INUTILE RAGIONARE DI DIMINUZIONE DEI LIVELLI DI COMPETENZA, MA RIDARE ESCLUSIVITA’

(Adnkronos) – Quarto aspetto, la “necessita’ di ridurre il sistema burocratico del Paese”. Melilli, a questo proposito, ha dato ragione alle imprese quando “accusano l’eccessiva presenza di burocrazia che toglie competitivita’ al Paese”.  “Crediamo sia giunto il momento – ecco la proposta – di stabilire ‘chi fa che cosa’, cioe’ di parlare delle funzioni
amministrative, con la riduzione della sovrapposizione delle competenze”. In sostanza, per Melilli, “Regioni, Province e Comuni possono garantire il loro contributo ridefinendo i propri ambiti di competenza e snellendo la burocrazia”.

 “Non e’ utile – ha aggiunto – ragionare di diminuzione dei livelli di governo: ci interessa il loro funzionamento: noi siamo disponibili a rinunciare a spazi di attitivita’ a condizione che
questa sia una riflessione che fa l’intero sistema istituzionale”.  “L’assetto federalista degli ultimi anni ha costruito certamente ridondanze” ha poi fatto notare Melilli, citando ad esempio la sovrapposizione delle politiche sociali tra Province e Comuni.

“Le Regioni – ha anche aggiunto – si occupano di governo che invece dovrebbero affidare alla periferia. Tutti facciamo tutto, come ad esempio gli assessorati alla Cultura. Tutti spendono e non programmano”. “Bisogna tornare a restituire esclusivita’ – ha chiosato
– alle competenze: la funzione amministrativa deve essere esclusiva”. “Ha ragione Confindustria – ha precisato ancora – quando dice che la burocrazia e’ un limite alla competitivita’, ma la risposta non e’ la eliminazione di Regioni, Province, Comuni…”.

Dunque, “esiste la necessita’ di riallocare le politiche di coordinamento” ha concluso il presidente, citando ad esempio il caso dei ‘piani di zona’ dei Comuni dove vengono ripetute situazioni che a livello provinciale potrebbero essere unitarie”.     
(Mem/Pn/Adnkronos) 15-GIU-06 18:25



Redattore: adnkronos
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