“A poche ore dalla presentazione degli emendamenti che il Governo e il Relatore della Finanziaria intendono presentare in Aula al Senato, non solo siamo all’oscuro dei contenuti ma non abbiamo avuto finora nessun tipo di risposta agli emendamenti puntuali più volte sottoposti a Governo e Parlamento. Da questo stato di cose emerge chiaramente la grave sottovalutazione del ruolo che le Province e le Autonomie locali rivestono all’interno del Paese quali erogatori di servizi essenziali e realizzatori di investimenti e opere pubbliche. Noi non siamo una controparte del Governo: noi siamo coprotagonisti e non possiamo essere coinvolti e chiamati solo quando ci sono da condividere sacrifici economici.
E d’altra parte è evidente che alcuni degli emendamenti che si stanno elaborando non rispondono alle esigenze complessive del Paese, così come rappresentate in più occasioni da Regioni, Province e Comuni bensì ad interessi particolari che vengono soddisfatti con scelte politiche che le Province non possono condividere. Giova ricordare che la finanziaria riduce la capacità di spesa delle Province di circa 1,5 milioni di euro incidendo in particolare su settori vitali quali le scuole, le strade, il lavoro, lo sviluppo economico locale, in un momento di diffusa difficoltà economica.
Le odierne dichiarazioni del Presidente Berlusconi il quale assegna alle istituzioni pubbliche un ruolo di riferimento insostituibile rischiano di essere smentite proprio da questa finanziaria che avrà come effetto una rottura istituzionale alla quale chiediamo che si ponga immediatamente rimedio”.
Roma, 13 dicembre 2002