Non si possono applicare a Province e Comuni le rigide percentuali di limiti previste dal decreto legislativo 150/09, il cosiddetto Decreto Brunetta, per gli incarichi esterni a tempo determinato dei dirigenti di prima e seconda fascia, perché questa divisione negli Enti locali non esiste e per la difficoltà di utilizzare un’unica uniforme percentuale di riferimento nella grande varietà di esperienze organizzative che caratterizzano gli enti territoriali.
Lo ribadisce il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, in una lettera indirizzata oggi al Ministro della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione, Renato Brunetta.
“In più occasioni – scrive Castiglione al Ministro – abbiamo avuto modo di condividere l’esigenza di un intervento che consentisse un’interpretazione corretta delle disposizioni introdotte dal decreto legislativo 150/09 in materia di incarichi dirigenziali a tempo determinato nei Comuni e nelle Province, e che consentisse agli enti locali di conservare margini di autonomia nell’applicazione delle percentuali di incarichi esterni”. Il testo unico sul pubblico impiego, infatti, prevede disposizioni di principio che devono poi trovare concreta applicazione attraverso un adeguamento dei regolamenti degli enti locali.
“Per questo motivo – prosegue Castiglione – abbiamo predisposto emendamenti che chiariscono la non applicabilità agli enti locali delle percentuali stabilite dalla legge per i dirigenti di prima e seconda fascia, visto che la suddivisione in due fasce della dirigenza non esiste negli enti locali e in considerazione della difficoltà di utilizzare un’unica uniforme percentuale di riferimento nella grande varietà di esperienze organizzative che caratterizzano gli enti territoriali.
Allo stesso tempo – conclude Castiglione, auspicando la possibilità di trovare soluzioni condivise – abbiamo individuato delle norme che indicano chiaramente modalità e tempi affinché gli enti locali possano adeguare i loro ordinamenti al principio di limitazione degli incarichi dirigenziali previsto dalla Legge Brunetta. Soluzioni che possono essere risolte nell’ambito del decreto correttivo del 150/09, che in questi giorni è all’esame delle commissioni competenti di Camera e Senato”.