I Presidenti delle Province lombarde si sono riuniti oggi a Milano per fare il punto della
situazione dopo la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra Anas e Regione Lombardia dello scorso
10 marzo.
“Ho ritenuto opportuno fare un po’ di chiarezza su quanto avvenuto e sul ruolo delle Province
lombarde” ha dichiarato a margine dell’incontro il Presidente dell’Unione Province Lombarde
(UPL) e della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli, che ha aggiunto: “I Presidenti e i delegati
all’incontro hanno condiviso all’unanimità la necessità di essere partecipi di un percorso che è stato
disegnato senza l’interlocutore più importante, le nostre Province, che invece adesso, dopo il nostro
intervento, sono talmente centrali che senza l’intesa dei territori non si potrà fare nulla”.
Nello specifico i Presidenti hanno esaminato la cartina allegata al Protocollo e hanno da subito
evidenziato che le strade indicate da Anas e da Regione Lombardia non corrispondono a quelle che
potrebbero invece essere oggetto di un eventuale passaggio: “Non può interessare solo la viabilità di
recente realizzazione: anche le strade montane di collegamento interprovinciale meritano opportuna
considerazione” ha sottolineato Mottinelli, che ha precisato: “Nessuno pensi di spogliare le
Province delle strade sulle quali hanno fino ad ora investito in termine di risorse finanziarie, umane
e strumentali, pur in un quadro di generale difficoltà, e di lasciare le strade che invece sono più
bisognose di manutenzione perché trasferite a suo tempo in non buone condizioni; dobbiamo
ragionare su poche strade e con caratteristiche ben precise”.
“Siamo invece interessati” – ha sottolineato il Presidente – “ad un concorso di ANAS e Regione
Lombardia con risorse aggiuntive per migliorare la viabilità e la sicurezza del sistema viario
regionale, che deve vedere uniformità di interventi, diversamente da oggi, dove esistono strade di
medesima classificazione che possono contare su contributi chilometrici diversi”.
“La prossima settimana” – ha concluso – “riuniremo un gruppo di lavoro al nostro interno che inizi
a studiare il quadro normativo e le diverse implicazioni del Protocollo, vigileremo per evitare
proposte non chiare e altri effetti negativi sui cittadini e per capire quali risorse aggiuntive le parti
vogliono e possono garantire”.
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