Il lupo, tra i grandi carnivori predatori insieme all’orso, ha fatto in questi anni la sua ricomparsa sul territorio bresciano. L’evidenza della presenza di esemplari di lupo e di orso ha avuto, nel tempo, numerosi riscontri da parte degli agenti della Polizia Provinciale, che hanno proceduto in svariate occasioni al prelievo di reperti biologici, raccolta di immagini immortalate dalle fototrappole, rilievi di impronte e sopralluoghi su segnalazione dove la presenza e il passaggio del lupo o dell’orso hanno lasciato tracce evidenti e inequivocabili.
Il ritorno dei predatori, soprattutto sulle montagne bresciane, è fenomeno del tutto naturale e fa seguito alla ricolonizzazione dell’arco alpino iniziata fin dagli anni ‘90 ad opera dei primi esemplari di lupo in risalita dall’Appennino. Dopo che l’ultimo esemplare di lupo era stato abbattuto nel bresciano nel lontano 1897, le prime segnalazioni della ricomparsa del lupo sul territorio si sono avute nel 2014, mentre risale al 2019 la prima riproduzione con contestuale formazione di un primo branco presso il Passo del Tonale.
“Considerando la grande capacità di dispersione della specie – osserva il Comandante della Polizia Provinciale, Claudio Porretti – è del tutto naturale che, non solo nella parte orientale della provincia, ma anche in altre zone a ridosso dei rilievi, siano giunte segnalazioni di presenza del Lupo e di alcuni sporadici danni da predazione verso alcuni animali domestici”. Nell’autunno del 2019 è stata confermata la riproduzione del primo “branco del Tonale” con l’avvistamento di cinque cuccioli sul versante trentino del passo. Il 23 aprile dello stesso anno è stata recuperata una femmina di lupo in difficoltà presso la Centrale Elettrica di Esenta di Lonato, molto probabilmente un esemplare in dispersione dall’Appennino, e ancora nello stesso anno gli agenti del Distaccamento di Vestone hanno rinvenuto un esemplare di lupo femmina vittima di un investimento stradale a Collio Valtrompia. Nel 2021 è stata accertata la riproduzione di un secondo branco detto “Delle Orobie” con la nascita di due cuccioli nella zona dell’Aprica a cavallo tra Brescia e Sondrio. Successivamente è stata verificata la presenza e il passaggio del lupo in altre località della provincia tra il Lago di Garda e la Valsabbia.
Ad oggi i lupi bresciani non si sono resi responsabili di fenomeni preoccupanti ai danni di animali domestici in quanto la loro ubicazione coincide con la disponibilità di animali selvatici, tra i quali prediligono soggetti ammalati e deboli, favorendo in questo modo una selezione naturale e un equilibrio sullo sviluppo delle specie. Non sono tuttavia da dimenticare le buone norme di gestione degli animali domestici da reddito o da affezione, con l’invito in caso assenza di idonei recinti elettrificati a provvedere con la stabulazione degli animali nelle ore notturne, nonché ad aderire ai bandi di Regione Lombardia per l’acquisto di recinzioni e cani da guardia.
La presenza dell’orso nel bresciano è stata una realtà sino alla fine del 1800: le cronache del tempo riferiscono dell’abbattimento di 11 esemplari nella seconda metà del secolo nei comuni dell’alta Valle Camonica, ed è di quell’epoca l’ultimo esemplare abbattuto in Valtrompia e conservato nel Museo del Parco Minerario di Pezzaze. Nel ventesimo secolo le presenze dell’orso sul territorio sono scarse: nel 1939 un avvistamento in Alto Garda e nel 1950 a Cadria, nel 1954 verso il Passo del Tonale. L’ultimo esemplare di Orso Bruno abbattuto in Lombardia risale al 1967 sui monti di Vestone. La ricomparsa dell’orso nel bresciano è il risultato del Progetto “Life Ursus” attuato dalla confinante regione Trentino tra il 1999 ed il 2002, finalizzato alla ricostituzione di una popolazione stabile di orso nelle Alpi Centrali.
Il fenomeno di espansione territoriale nel bresciano ha riguardato soprattutto giovani maschi in dispersione mentre le femmine, pur ampliando il proprio areale di presenza, sono rimaste tendenzialmente nell’area del Trentino nord occidentale. Nel 2000 si sono registrate le prime presenze ed i primi avvistamenti di orso nella provincia di Brescia: l’orso “Masun”,esplorando il territorio in cerca di femmine, si è spinto fino ai monti sovrastanti Iseo, mentre l’orsa “Daniza” esplorava le zone dell’Alto Garda. È nel 2021 che la Polizia Provinciale ha registrato il maggior numero di presenze del plantigrado sul territorio, con ben 68 indici di presenza di orsi, e il 5 settembre gli agenti sono intervenuti per l’investimento, senza conseguenze per nessuno, di un esemplare di orso sulla strada provinciale 237 del Caffaro. A conferma della lenta espansione dell’orso vi è la testimonianza di altri 30 indici di presenza del plantigrado nel corso del 2022 con l’avvistamento anche di femmine accompagnate da piccoli. Dunque, anche l’Orso Bruno sta lentamente ripopolando le vallate bresciane.
“Sarà un processo lento, ma costante, ed è indispensabile conoscere e comprendere il comportamento di questi grandi mammiferi per saper convivere con il fenomeno” commenta il Comandante Porretti. L’orso è un animale carnivoro/onnivoro opportunista, se non adeguatamente protetti può rivolgere le sue attenzioni verso animali domestici, arnie, gabbie contenenti miscele e ad alimenti per volatili. Sono dunque necessari accorgimenti e precauzioni, la prima delle quali è non favorire l’abbandono di cibo o residui alimentari di cui l’orso, che possiede un fiuto notevole, è ghiotto. “Anche se la mole e la prestanza fisica possono determinare, in casi eccezionali, un pericolo per l’uomo – conclude il Comandante Porretti – non va dimenticato che l’orso è un animale schivo, cauto e diffidente verso le persone che cerca comunque, in ogni modo, di evitare. A noi il compito di conoscere le sue abitudini per la sicurezza di tutti”.
La Polizia Provinciale, se allertata, provvede ad effettuare quanto prima possibile i sopralluoghi, le operazioni di rilievo ed accertamento per poter anche attivare le procedure regionali di risarcimento danni. In caso di avvistamento di esemplari è possibile allertare la Polizia Provinciale ai numeri 0303748000 oppure 0303748011.
Redattore: Ufficio stampa Provincia di Brescia