Il crollo del mercato dell’auto avrà conseguenze anche sui bilanci degli enti pubblici come le Province che incassano l’imposta sulla trascrizione (Ipt) al momento del assaggio di proprietà di un auto. In Piemonte, nel mese di marzo, gli acquisti di auto sono calati in media del -57,4% in base ai dati del mercato registrati dall’Aci Piemonte. Tra le province quella di Cuneo ha rilevato un -56,2%, nella media tra tutte le altre province piemontesi: Verbano-Cusio-Ossola – 53,6%; Vercelli -55,7%; Asti -57%, Novara -57,5%, Biella -60,9% e Alessandria -62,7%.
La tendenza negativa era già stata anticipata durante il Consiglio provinciale di fine marzo dall’intervento del consigliere provinciale delegato Giorgio Lerda che faceva riferimento alle conseguenze dell’epidemia coronavirus sul calo delle entrate della Provincia derivanti dall’Ipt, mentre altre entrate come quelle derivanti dalla Rc auto stanno subendo un calo (sempre a causa del blocco del mercato dell’auto o per sospensioni di assicurazioni) e altre come Tefa dovrebbero tenere o al massimo rischiano di slittare avanti di qualche mese. Nei successivi Dpcm per l’emergenza sanitaria sono state inserite iniziative a sostegno a Comuni e Province con la possibilità di utilizzare l’avanzo di amministrazione, la sospensione del rimborso dei mutui e altri sostegni agli enti locali sui quali si ribalteranno gli effetti della crisi, compresi i problemi di liquidità finanziaria.
Guardando in avanti e in attesa della prossima fase di “riaperture” graduali ipotizzate dal Governo in merito all’emergenza Covid-19, ci si interroga quindi sul futuro del settore automotive per capire se e come cambieranno le intenzioni di acquisto. In base al sondaggio del Centro Studi di AutoScout24 (www.autoscout24.it), il principale sito in Europa di annunci di auto e moto, emergono alcuni segnali positivi e di fiducia per il mercato delle auto usate, salvo cambiamenti importanti nell’economia del Paese e delle famiglie. Solo il 3% del campione che aveva intenzione di acquistare una vettura di seconda mano prima del lockdown avrebbe cambiato idea. Oltre otto su dieci sono pronti a effettuare l’acquisto non appena la situazione migliorerà, ma il budget sarà ridotto rispetto alle previsioni iniziali.